Aumento aliquote IVA: gli effetti sull’Italia… come prevedibili.

Le previsioni di primavera UE confermano la bassa crescita italiana rispetto all’Europa e ipotizzano un balzo dell’inflazione in caso di aumento IVA (peraltro già abolito): tasse troppo alte per le PMI.

Il 2015 si conferma l’anno della crescita, ma l’Italia resta comunque indietro rispetto allamedia UE, con una ripresa graduale che si confronta con il “vento in poppa” del resto del Vecchio Continente: sono le previsioni di primavera della Commissione di Bruxelles sull’Italia, che segnalano anche come un eventuale aumento IVA comporterebbe un balzo dell’inflazione, con effetti negativi sui consumi interni, già colpiti da anni di crisi, e in generale sulla crescita dell’Economia.

=> DEF 2015: addio clausola di aumento IVA

Aumento IVA in Italia

Si tratta, è bene ricordarlo, di uno scenario (quello dell’aumento IVA), molto poco probabile, perché era previsto da una clausola di salvaguardia contenuta nella Legge di Stabilità, che invece è stata abolita dal DEF (Documento di Economia e Finanza). Il problema resta quello di capire in che modo l’Italia intende finanziare le misure a sostegno della crescita riuscendo contemporaneamente a rispettare i vincoli di bilancio, ovvero il famoso 3% di debito/PIL previsto dai parametri comunitari.

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E’ legge l’aumento dell’iva al 25,5%, Tasi anche nel 2015, tutelati ancora i dipendenti pubblici

 

La bagarre dopo l’approvazione con fiducia: la clausola di salvaguardia dell’IVA resta in piedi; gelo sui consumatori.  

Scende il gelo sui consumatori: l’ultima speranza di veder cancellato il testo della norma inserito nella legge di Stabilità che vede la possibilità, per il Governo, di aumentare l’IVA al 25,5% in tre anni, è sfumato ieri notte, con l’approvazione del testo all’insegna di una giornata convulsa. Vediamo meglio cosa è successo e, soprattutto, cosa aspetta gli italiani.

Ennesima, interminabile maratona notturna al Senato per il voto di fiducia alla Legge di stabilità, che già era stata approvata, lo scorso mese – sempre con la fiducia – dalla Camera dei Deputati.

Il maxiemendamento conferma tutte le brutte notizie che giravano ufficiosamente nelle scorse settimane.

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