Vieni bimba mia, ti racconto una storia: le banche e l’usura.

Amore della mamma, vieni qua vicino a me, questa sera ti voglio raccontare una storia un po’ diversa ma tanto tanto vera. Se mi ascolti fino alla fine magari imparerai a non fare come la mamma, che si fida di tutti a priori.

Nel 2011 le banche hanno cominciato a ridurre nettamente ogni forma di finanziamento alla nostra azienda, fingendo di non rendersi conto di mettere in crisi aziende sane e produttive. Anzi, al contrario, per far digerire la prima pillola, hanno promesso: non ti preoccupare, sostituiremo prestissimo le linee senza lasciare che tu abbia alcun problema, si tratta di pochi giorni, tu sei uno dei nostri migliori clienti.

Ma tesoro, devi imparare che se ti sorridono davanti, appena ti volti pensano al loro premio di fine anno, che inevitabilmente è legato a quanti soldi riescono a toglierti.

E così, tu, impaurita e inesperta, stringi i denti e ti fidi, del resto il rapporto tra un’azienda ed una banca è fiduciario per natura: rimetteranno la situazione a posto.

Invece no.

Un giorno arriva una telefonata: “guardi, non so come dirglielo, ma c’è un controllo dell’ispettore in corso, hanno trovato delle irregolarità formali in questa sua linea, la dobbiamo chiudere entro la fine del semestre, ma all’inizio di luglio troviamo la soluzione, che comprenda anche la precedente, chiaramente”.

E tu, che sei una persona onesta, rispettosa, pulita, di fronte alle parole “sa, se non facciamo così potrebbe andarci di mezzo il mio posto di lavoro”, ti lasci nuovamente abbindolare, copri l’importo con gli ultimi denari che tenevi da parte per qualsiasi tipo di problema possa accadere, qualsiasi imprevisto, pensando soprattutto a te, Amore mio, pensando che se da grande avessi saputo che mamma non ha onorato un impegno, ti saresti vergognata, e invece devi sempre camminare a testa alta, perchè mamma non farà mai nulla volutamente che possa creare problemi a qualcuno.

Tanto, pochi giorni e tutto torna come prima. Certo, cominciano le preoccupazioni, perchè a fine semestre una segnalazione di sconfino così grande in Centrale Rischi deve essere spiegata alle altre banche, ma loro ti conoscono, si fidano, gli mostri le mail che hai ricevuto e tutto andrà al suo posto.

Ma cucciola, i giorni passano, la prima banca tira alla lunga, ti rimbalza, non risponde al telefono, alle mail, sembra quasi si nasconda. Le segnalazioni continuano e le altre banche cominciano a chiudere i cordoni, ti chiamano anche per 50 euro di sconfino, ti mettono l’ansia, iniziano a trattarti come il capo dei capi.

Scusate, sono sempre io, ricordate? Mi conoscete da 15 anni, non da ieri, sono cresciuta con voi.

La cura che tu hai sempre avuto, credendo di seminare bene, ti torna come tempesta.

Arriva la prima raccomandata ufficiale di revoca fidi. Ma che succede???

Una dopo l’altra, ciascuna banca ti chiude e congela i conti.

E da quel momento, è come se per la società diventassi un delinquente.

Per le banche, perchè ricevi telefonate di minacce se non restituisci i denari prestati, manco fossi andata a fare una rapina. Per i Clienti, perchè di botto sei spaesata, hai i conti congelati ma loro non ci credono, cominciano ad usare termini come ladra, truffatrice, delinquente… si amore, io che ormai sono due anni che non percepisco uno stipendio pur di riuscire a pagare tutto quello che riesco. Per non parlare del Fisco, che con Equitalia se potesse ti “terminerebbe” all’idea che tu non paghi.

E purtroppo, amore mio, arriva. Perchè la mamma è li da quindici anni tutto il giorno al lavoro, per 10 ore e anche più quando me lo porto a casa, non è protetta da nessuno, riceve minacce, insulti, denunce… e non ha fatto nulla. Ha solo subito deliberatamente un taglio totale del credito per la sua azienda e ci ha messo tutti i soldi che aveva, messi da parte pagando ogni centesimo di tasse in anni e anni di lavoro e rinunce.

Arriva.

Si comincia a non dormire più, a non mangiare più, a piangere, a cercare qualsiasi via d’uscita, fino a che neppure ti rendi conto più chi sei e che persona sei. Diventi l’ombra di te stessa, e nonostante tu sia davvero la mia vita, esiste un momento in cui ti senti talmente perduta che vuoi solo chiudere gli occhi e non aprirli più. E ci provi.

Ma un angelo dice NO! Non è il tuo tempo, è difficile lo so, ma tu devi avere fede. Devi trovare la forza di farti scivolare addosso queste calunnie ed andare avanti, perchè c’é l’Amore della tua vita, e per Lei tu devi trovare questa forza.

Poco per volta la trovo, piano piano. Inizio a reagire, ancora qualche crollo ma fa parte del cammino: tanta salita prima o poi porterà ad una discesa.

Mi informo e scopro che quelle banche, le stesse che mi hanno trattato come la peggiore dei ladri, in realtà mi hanno USURATA in 15 anni per circa 400.000 €!

Sento la forza tornare: mi riconosco finalmente, non sono io, io non ho mai rubato, loro l’hanno fatto schematicamente, senza guardare in faccia a nessuno. Al pari dell’usuraio piccolo delinquente che trovi per la strada.

L’usura tesoro è quando qualcuno ti presta del denaro e ti fa pagare degli interessi al di sopra di quelli consentiti dalla legge, commettendo un reato. Ma mentre se sei disperato e ti rivolgi a chi fa l’usuraio sai a cosa vai incontro, le banche negli anni hanno messo a punto un sistema molto più subdolo per cui riescono a sottrarti denaro senza che tu neppure lo sappia. Delinquono, magari mentre ti danno la pacca sulla spalla e ti trattano come se fossero il tuo migliore amico.

Questo è il finale piccola adorata bambina: non so quando e come finirà questa storia, ma di certo la tua mamma le ha denunciate tutte, dalla prima all’ultima. Ed andrà avanti fino a che chiunque mi abbia insultato, io VITTIMA e non carnefice, con la dignità giornaliera di andare al lavoro magari con la paura di trovarsi qualcuno poco civile che passa alle vie di fatto, come più volte sono stata minacciata, finchè non mi chiederanno SCUSA, e soprattutto FINCHE’ QUESTI LADRI NON PAGHERANNO TUTTI I LORO DELITTI, restituendo il maltolto e pagando i danni. E MAGARI, IN QUEL MOMENTO, FARO’ ANCHE PUBBLICAMENTE TUTTI I NOMI.

Grazie Angelo che mi hai protetta.

“Mamma, è una bellissima storia, perchè i cattivi devono pagare sempre”

“Purtroppo in Italia non è sempre così, ma chissà, prima o poi tutti insieme riusciremo ad ottenere un risultato di gran valore”.

“Ancora mamma, dai, ancora, un’altra!”

“No tesoro, è tardi ed è ora di dormire… ma la prossima volta ti racconterò un’altra storia… dove i cattivi di questa sono ancora più cattivi, ti parlerò del Signoraggio.”

Dormi tranquilla piccola, la mamma sta tornando com’era prima e ti proteggerà ed amerà sempre. A qualsiasi costo.

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Una risposta a “Vieni bimba mia, ti racconto una storia: le banche e l’usura.”

  1. cara amica, mi sono commosso nel leggere questa storia, pari pari alla mia. Ti ammiro che speri ancora. Spero per te. Non voglio raccontare come é finita per me (combatto le banche da 13 anni…per usura) perché voglio lasciarti l’illusione che vincerai e andrà tutto bene.
    In bocca al lupo
    Pasquale Simone

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