Un terremoto così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto…

E’ triste da dirsi, eppure queste parole sono state pronunciate dal presidente della Commissione Grandi Rischi, Franco Barberi.

Seguite a ruota da quelle del sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente: “qui sono cadute anche le case nuove”.

La parte più nuova dell’ospedale dell’Aquila, in costruzione da anni, ha ceduto ed è quella che ha registrato maggiori danni: chi l’ha costruita, ha realmente rispettato le normative antisismiche?

Vedendo la puntata di Matrix di questa notte, è emerso con chiarezza il paradosso dell’italietta fatta di tangenti e di facili speculazioni: sono crollati gli edifici più nuovi, case appena costruite, vendute come antisismiche a caro prezzo, la prefettura, la questura, l’ospedale, la casa dello studente, l’Hotel Duca degli Abruzzi…

La chiesa di Tempera, a 7 km dall’Aquila, era una costruzione recente, eppure ora non esiste più.

Barberi affonda il colpo: «Se è vero che anche edifici che avrebbe­ro dovuto essere costruiti in base alle normative antisismi­che hanno subito danni irra­gionevoli — spiega —, allora si pone il problema del con­trollo della qualità delle co­struzioni. In particolare per le strutture pubbliche e strategi­che: ospedali, scuole, edifici del governo».

L’Abruzzo è una zona altamente sismica ma non è l’unica che registra una situazione tanto critica. Secondo le ultime stime, in Italia ci sarebbero al­meno 75-80 mila edifici pub­blici da consolidare: 22 mila edifici scolastici sono in zone sismiche, 16 mila in zone ad alto rischio. Circa 9 mila non sono costruiti con criteri anti­sismici moderni.

La questione è un’altra.

In realtà nel nostro Paese esistono normative antisismiche, ma ne manca una, FONDAMENTALE: una norma che ren­da obbligatorio il monitorag­gio sul tempo di vita delle co­struzioni.

Sembra proprio quella la grande lacuna.

Il decreto ministeriale 16 gennaio 1996, intitolato «Norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica» e seguito, dopo il terremoto del 2003 in Molise, dall’ordi­nanza della Protezione civile numero 3274, che ha rimap­pato e riqualificato il territo­rio nazionale, aggiungendo zone sismiche o elevandone la classe.

E poi da altri due de­creti, uno del 2005, l’ultimo del 2008, che si chiama «Nuo­ve norme tecniche per le co­struzioni in zona sismica». Leggi tecniche, moderne.

Poi ci sono le costruzioni. I progetti, i materiali usati, le strutture. Nelle case in cemen­to armato degli anni Sessanta si usavano i tondini a barra li­scia, oggi esistono quelli con barre ad aderenza migliorata, che legano meglio con il cal­cestruzzo. Chissà com’erano quelli della casa di via XX Set­tembre, nel centro dell’Aqui­la, che adesso è un mucchio di rovine alto due metri e mezzo.

Chi si arricchisce costruendo in modo irregolare?

In Giappone o in California l’edilizia è concepita secondo le disposizioni antisismiche già da oltre 20 anni: vengono utilizzate le strutture in acciaio e in isolamento sismico, un dispositivo posto alla base degli edifici che consente il passaggio delle onde generate da un terromoto dal suolo alla struttura. La scuola di San Giuliano di Puglia è stata ricostruita secondo queste nuove norme.

In Giappone dalla metà del Novecento l’architettura antisismica è all’avanguardia nel mondo: le norme sono severe e soprattutto applicate.

Grazie a questa severità che il recente terremoto di Kyoto del settembre 2004 con magnitudo 7.2 non ha provocato nè danni ingenti nè vittime, così come pure a Tokyo nel giugno 2006 il terremoto di 6.6 di magnitudo causò la morte di solo 8 persone.

Anche la California che sorge sulla faglia di Sant’Andrea, divisione naturale tra la placca nordamericana e quella pacifica, ha un alto livello di probabilità sismica.

La città di San Francisco già nel passato è stata soggetta a fortissimi terremoti, il più tragico nel 1906 che devastò quasi totalmente la città. Ma oggi a San Francisco tutti gli edifici sono ormai costruiti secondo le più evolute norme antisismiche, tanto che il terremoto del 1989 di magnitudo 7.1 fu causa solamente, si fa per dire, del crollo del vecchio Bay Bridge. Tutta la zona viene ora costantemente monitorata dalle autorità governative.

E dopo terremoti molto recenti registrati nella zona tra San Francisco e Los Angeles, come quello del 22 dicembre 2003 di magnitudo 6.6, si ebbero solo 2 vittime. Nel dicembre 2004 con scosse di magnitudo 6 non si registrò alcuna vittima.

Esistono dei responsabili, colposi, di questa tragedia nazionale?

Credo di si, ma siamo in Italia, passeranno i giorni e ci si dimenticherà di tutto, gli speculatori, sempre gli stessi, continueranno ad agire indisturbati, portandosi sulla coscienza il peso di tante morti, fregandosene.

E noi tutti, me compresa, saremo pronti a gridare allo scandalo e a polemizzare, andando a rivangare qualcosa già successo che poteva e doveva servire da esempio.

Eppure noi nel nostro piccolo possiamo solo aiutare le popolazioni colpite, ma chi ci governa, ci ha governato e ci governerà, quanto può fare e invece non fa?

Mi chiedo, ma se in Abruzzo, Dio non voglia, dovesse arrivare una scossa come questa in video, magnitudo 6.8, in quanti sopravviverebbero?

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7 Risposte a “Un terremoto così in California non avrebbe provocato nemmeno un morto…”

  1. Ciao Ross,
    un terremoto cosi in Giappone avrebbe fatto esattamente gli stessi danni. A Kobe, nel ’98 se non erro, sotto le case di carta rimasero oltre 6.000 vittime, saranno morti dalle risate? In California, un terremoto come quello de L’Aquila ha visto morti come da noi, inoltre, i nostri ponti sono lesionati ma ancora tutti al loro posto, quelli di Los Angeles si smontarono come il lego, ti ricorderai i video aggiaccianti delle auto che ci cadevano dentro. Ti devo dare una brutta notizia per i detrattori professionali di tutto ciò che è fatto in Italia. Hanno già fatto i test sul calcestruzzo del famoso ospedale, 2,5 kjoule, quindi “ottima qualità”. Morti nessuno, feriti idem. E allora? Ci sono soltanto 2 crepe in particolari chiavi, dove le forze si sovrappongono. Sono crollate le pareti divisorie? Deve essere così, lo prevedono le norme, se l’edificio fosse rigido e non elastico le forze andrebbero a finire tutte sul calcestruzzo, accadrebbe altro che quello che è successo e , paradossalmente, proprio l’ospedale ne è la prova, zero vittime, zero feriti. Piuttosto è sulla casa dello studente che c’è molto che non va. I solai si sono staccati sul perimetro, alla attaccatura delle pareti, e sono scivolati interi verso il basso, schiacciando tutto quello che c’era in mezzo, come un pistone detro la siringa. Questo è spaventoso.

  2. Ciao Enrico, e Buona Pasqua 🙂

    Il terremoto di Kobe me lo ricordo benissimo, ma ha avuto una magnitudo di 6.8, non di 5.8. Questa è la differenza.
    Un punto in più sulla scala Richter non è poco, a quanto mi è dato da capire. Fosse stata questa l’intensità in Abruzzo, non staremmo qua a chiederci perchè sono crollati tanti edifici, specie di recente costruzione, ma probabilmente come mai alcuni non lo sono.
    I terremoti sono misurati secondo la scala Richter. Ogni livello di magnitudo sulla scala è dieci volte quello del grado inferiore. Per esempio, il grado 5 è dieci volte più grande del 4, ed il grado 6 è 100 volte maggiore del grado 4.
    Non è propriamente lo stesso caso.

    Cito da Wikipedia:

    “La maggior parte dei danni e dei morti, più di 4.000, si verificarono nella Prefettura di Hyōgo. La rottura delle condutture del gas procurarono l’incendio degli arredamenti in legno e la rottura delle condutture dell’acquedotto rallentarono il lavoro dei Vigili del Fuoco nell’opera di spegnere gli incendi. La maggior parte delle abitazioni più vecchie avevano tetti pesanti costruiti per resistere ai frequenti tifoni che affliggono la zona di Kobe, ma erano sostenuti da una leggera incastellatura di legno. Quando questa venne aggredita dalle fiamme, il pesante tetto, circa 2 tonnellate, crollò trascinando al suolo i muri della casa. Le case nuove erano state costruite con strutture in calcestruzzo ed erano più resistenti ai teremoti ma avevano seri problemi nei confronti dei frequenti tifoni di cui si è detto. Il 20% degli edifici della zona venne distrutto o reso inabitabile e la metà delle case furono ritenute non più sicure per essere utilizzate.
    La dimensione dei danni fu assai più grande di quella del terremoto di Northridge, che, per strana coincidenza, era avvenuto esattamente un anno prima. La differenza della dimensione dei danni fu in parte dovuta al tipo di sottosuolo sul quale era costruita la città di Kobe e sulla tipologia delle costruzioni (molte case di antica costruzione non dotate di strutture in calcestruzzo vennero rase al suolo). Inoltre l’intensità del sisma fu molto più elevata (~7.2 contro ~6.6 a Northridge).”

    Per quanto riguarda la California, se tu avessi letto bene, ho riportato che il terremoto di magnitudo 7.1, non 5.8 per intenderci, ha causato solo, si fa per dire, il crollo di Bay Bridge.
    Ti lascio però qualche link di terremoti persino recenti di magnitudo simile a quella registrata in Abruzzo, dove non c’è stato neppure un morto. 2 vittime per uno di magnitudo 6.6 sono le ultime registrate (certo, se si va indietro di decenni e decenni, magari qualcosa si trova, ma i sistemi di costruzione anti-sismici non sono tanto vecchi):

    rainews

    Repubblica

    Wikinews

    Repubblica

    Corriere

    Se vuoi posso continuare, ma credo che tu stesso lo puoi fare cercando su Google.

    Non si tratta di essere detrattori di tutto ciò di buono che viene fatto in Italia come dici tu, sono state avviate inchieste dalla Procura, i terremoti parlano, ti consiglio di leggere il blog di MissKappa.

    Il problema è che a L’Aquila è stato fatto molto poco di buono.

    Non è stato predisposto un adeguato piano d’evacuazione, l’inchiesta proprio oggi, titola il Corriere, parla di 22mila edifici irregolari. A questo proposito ti copio parte dell’articolo:

    “C’erano anomalie gravi nella struttura della Casa dello Studente e dell’ospedale San Salvatore. Le verifiche effettuate ieri dai periti nominati dai magistrati fanno scoprire che le colonne portanti erano fabbricate con una quantità di ferro inferiore alla normativa.”

    Leggitelo tutto per bene.

    Per me basta per dire che non è solo la furia della natura, scusa troppo facile, ma anche e soprattutto la speculazione di tante carogne, unita alla superficialità degli organi competenti.

    E mi auguro che finiscano la loro miserabile vita marcendo in galera.

    Non sarà così, siamo in Italia e sappiamo tutto come andrà a finire, ma la loro coscienza peserà per sempre di tutte le vittime che hanno causato.

  3. Nel 1989 un terremoto minore il California ne ha fatti e come di danni

  4. mi pare che sia scritto, riporto testualmente dal post iniziale (parte tra l’altro in grassetto):

    “a San Francisco tutti gli edifici sono ormai costruiti secondo le più evolute norme antisismiche, tanto che il terremoto del 1989 di magnitudo 7.1 fu causa solamente, si fa per dire, del crollo del vecchio Bay Bridge.”

    magnitudo 7.1, per intenderci

    ma è così difficile leggere per intero quanto scritto? 😉

  5. il terremoto dell’aquila è stato i primi minuti magnitudo 7 e poi 6.8 il governoci ha fatto credere 5.8 per non ripagare le case.

  6. Gran risposta Francesca. La prima cosa che mi è saltata agli occhi il giorno dopo del sisma, è stata la discrepanza tra la magnitudo dichiarata (5.8) e la devastazione mostrata dalle immagini televisive : non poteva essere 5.8. Molte persone del posto con cui ho parlato, ipotizzano la prima scossa come oltre magnitudo 7 ( ed io sono d’accordo).
    Poi hanno dichiarato 5.8, forse anche per ciò che dice francesca (leggi sulle spese di ricostruzione a causa di un sisma); in pratica le spese a carico dello stato aumentano proporzionalmente all’aumento della magnitudo..
    Conosco una persona che ha un capannone in cemento armato in zona, con pilastri 60×60 e con adeguata armatura metallica ( sono geometra, qualcosina ne mastico..), ebbene la base di quei pilastri è stata letteralmente sbriciolata.. vogliamo parlare ancora di 5.8?
    Poi vorrei anche dire.. ma siamo sicuri che questo sia un sisma “naturale” ? Strano come epicentri, strano come sequenza sismica.
    Bah.. sarebbe lungo parlarne..

    Ciao
    Ugo

  7. Credo anche io che le intensità dei terremoti vengano abbassate, avevo gia sentito queste cose, io sono di Assisi e nel 1997 quando passò il terremoto, ancora si ragionava a scala mercalli e girava voce che i sismografi a Perugia avevano registrato 12 gradi mercalli, 6.9 richter poi la televisione disse 10 mercalli e 6.3 richter, poi ulteriormente dopo un anno dissero 9 mercalli e 5.8 richter. Io mi ricordo bene 5.8 fu la scossa della notte del 26 settembre 1997 durata una trentina di secondi (2:30circa), e dico solo che quella della mattina (11:32) cioè 9 ore dopo non aveva niente a che fare con i 5.8 della notte, era almeno 10 volte piu forte anche se durò una 10 di secondi. Ma è inutile parlare di valori, siamo in Italia dove ti fanno credere persino che il papa è cattolico, pensa cos’altro riescono a fare. I terremoti che si sono verificati sono indubbiamente di origine naturale non credo a cavolate tipo testate nucleari sotto terra, e bisogna conviverci ci sono sempre stati e continueranno ad esserci, se a l’Aquila sono morte tutte quelle persone la colpa e solamente dell’uomo e non del terremoto.

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