Terremoto in Abruzzo: non c'è tregua, emergenza freddo, nuova scossa di magnitudo 4,9 arriva fino a Roma, 30% degli edifici inagibili, nasce un bambino nelle tendopoli

Una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita all’Aquila e a Teramo alle 23,14. Non si hanno segnalazioni di danni a persone o cose. La scossa è stata di intensità pari a 4,9 gradi della scala Richter. L’epicentro, secondo fonti della Protezione civile, è nella stessa zona del terremoto delle 21, cioè l’Aquila, Collimento e Scoppito. La scossa è stata avvertita lungo tutta la costa abruzzese e a Roma soprattutto nelle zone del centro storico e fino alla periferia nord. Immediate e numerose le telefonate giunte al centralino dei vigili del fuoco di persone preoccupate. In precedenza, un altro movimento tellurico, questa volta di magnitudo 3.0, era stato registrato alle 22.08 nel distretto sismico Aquilano, circa tre chilometri a nord-ovest del capoluogo abruzzese. La profondità, secondo l’Ingv, è di 10,5 chilometri.

Diecimila scosse conteggiate dall’ inizio del sisma, anche piccolissime, sotto magnitudo 1, di cui un migliaio avvertite e di magnitudo da 2.5 in su, «tutte nello stesso settore» territoriale. Questo il bilancio tracciato dal presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi, a una settimana dal terremoto che ha colpito la zona dell’aquilano in Abruzzo. «Tutte scosse registrate all’interno del settore» che si è attivato dopo la prima scossa di 5.8 delle 3,32 nella notte tra domenica 5 e lunedì 6 aprile «e dopo le altre più forti, superiori a 5 ma una un pò più a sud e l’altra un pò più a nord». «In questo momento sono circa 60 ore – ha detto Boschi all’ ANSA – che registriamo terremoti al massimo di magnitudo intorno a 3 ma questo non significa che non ce ne saranno altre superiori. In base a quanto ci concerne, l’andamento, statisticamente parlando, è normale. Non escludiamo altre scosse un pò più forti, anzi probabili». E sul rischio che il terremoto «emigri»: «Chiunque lo potrebbe dire».

La procura della Repubblica de L’Aquila sta indagando sui reati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo.Il fascicolo, aperto per accertare eventuali responsabilita’ nei crolli seguiti al terremoto, e’ ancora contro ignoti e al momento i magistrati non avrebbero disposto alcun sequestro delle macerie. La procura ha anche incaricato un pool di esperti di effettuare verifiche sugli edifici crollati per accertare eventuali responsabilita’ penali. Il 30% degli edifici colpiti dal sisma in Abruzzo, finora sottoposti a verifica da parte dei tecnici dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, e’ risultato inagibile, praticamente irrecuperabile. E’ il primo dato che emerge dalle operazioni di inventariato, come tecnicamente vengono definite, per accertare la stabilita’ degli edifici. Sono finora poco piu’ di un migliaio le verifiche gia’ effettuate, e il 50% degli edifici e’ risultato agibile, e questo viene definito dalla Protezione Civile un “dato molto confortante”. Il restante 20% e’ fatto di edifici o abitazioni recuperabili “con provvedimento”, cioe’ con piccoli interventi, e anche questo e’ un dato ritenuto altrettanto confortante anche se va interpretato. Stiamo parlando pero’ solo di un migliaio di verifiche, manca l’esame nei centri storici, come ha spiegato Titti Postiglione, uno dei funzionari di primo livello della Protezione Civile. Le verifiche infatti hanno riguardato finora le aree perifiche o semiperiferiche de L’Aquila e degli altri centri abitati interessati dal terremoto. Si ha la convinzione che il quadro cambiera’ radicalmente nel momento in cui si entrera’ nei centri storici, dove i danni provocati dal sisma sono stati sicuramente piu’ devastanti e tali da rendere pressoche’ irrecuperabili abitazioni ed edifici, e la percentuale quindi dovrebbe variare. La priorita’ nelle verifiche ha riguardato finora case e scuole, perche’ si vuole in primo luogo riportare la gente nella propria abitazione e gli studenti in classe, laddove sara’ possibile da subito. Verifiche anche negli edifici cosiddetti strategici, legati cioe’ alle attivita’ istituzionali. Per quanto riguarda i centri storici sara’ un’operazione lunga l’accertamento dei danni e quindi si procedera’ a perimetrare quelle aree dove c’e’ difatto certezza di danno notevole ed irrecuperabile.

Da domenica mattina un forte vento, con pioggia a tratti, sta interessando gran parte dell’area disastrata. Questo rende necessario, per gli uomini della Protezione Civile e i volontari, accelerare le operazioni di completamento delle strutture con la fornitura di tutte le attrezzature che le rendano sufficientemente autonome. In particolare, la prima emergenza riguarda il completamento e la fornitura di coperte e di stufe da riscaldamento per far fronte all’emergenza freddo. Per i prossimi giorni, in base alle previsioni meteorologiche, L’Aquila dovrebbe essere la città più fredda d’Italia con la temperatura che scenderà fino ai tre gradi. Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha spiegato che allo studio del Tesoro c’è anche la possibilità di destinare alle zone terremotate dell’Abruzzo i proventi dello scudo che potrebbe essere concesso per i capitali che rientrano dai paradisi fiscali. Per quanto riguarda invece l’attività scolastica Brunetta assicura che «l’anno scolastico riprenderà in brevissimo tempo», grazie anche alla tecnologia e all’utilizzo di lavagne «telematiche» in grado di far seguire le lezioni anche nelle zone terremotate dell’aquilano. La Prefettura dell’Aquila sta valutando il da farsi per quanto riguarda lo svolgimento delle elezioni previste per il prossimo 7 giugno. In Abruzzo, infatti, si dovrà votare non solo per le Europee, ma anche per il rinnovo delle quattro amministrazioni provinciali, compresa quindi quella dell’Aquila.

Si chiama Maichol ed è nato due giorni fa nel campo Paganica 3 il piccolo assistito dai volontari della Misericordia. Il neonato, secondo quanto riferisce Pietro Grossi, governatore della Misericordia di Roma sud, sta bene e insieme alla madre è stato trasferito in ospedale a Pescara. Intanto ieri pomeriggio nella chiesa allestita in una tenda del campo di Paganica sono stati battezzati due neonati. Per una una bimba di nome Giada, nata circa un mese fa, i genitori hanno voluto come padrino un volontario della Misericordia di Roma Sud, Silvio Fiorini, che nell’ultima settimana era stato loro particolarmente vicino.

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