Di Maio, vincolo di mandato e sanzione

Di Maio chiede al PD il vincolo di mandato e vuole sanzionare di € 100.000 chi lascia i 5S per andare in opposizione.

Certo, per molti è ricatto, per tutti è violazione dell’art. 67 della Costituzione: Di Maio dimostra ogni giorno di usare la Carta per non far traballare il tavolo, in compagnia dell’e-levato non-giurista camaleConte (cit. Giordano), che tace.

Non capisco sinceramente tutto questo casino, a meno che non si sia letto il nuovo “codice etico” dei 5S, marzo 2018.

Non ho mai amato i 5S per la loro genesi, appoggiato da Sassoon, per esempio. Meglio, il “movimento”, non le persone. E’ inevitabile che per poter procedere, abbiano scelto persone senza arte nè parte: facilmente comprabili, miracolati a cui non sarà parso vero di poter portarsi a casa tutti quei denari senza grandi competenze e gavetta.

Ma se si criticano i 5S per la loro evidente ignoranza, non si può certo dimostrare di essere lo stesso.

L’art. 3 del codice etico dice espressamente che i PARLAMENTARI eletti con il movimento DEVONO VOTARE LA FIDUCIA “ogni volta ciò si renda necessario, ai governi presieduti da un presidente del consiglio dei ministri espressione del MoVimento 5 Stelle”.

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