Srl: stop agli accertamenti su conti bancari per ordine della Cassazione

Questa immagine dovrebbe essere corretta in “studiava”, per ora per le srl (società di capitali di cui il 99% sono in rosso e forse fare controlli su loro non era poi tanto sbagliato, lasciando perdere i piccoli).

Già, perchè la Corte di Cassazione, con l’Ordinanza 2029/2014, ha stabilito un limite alle verifiche in banca sulle Srl, o meglio agli atti impositivi spiccati dopo i controlli fiscali presso le banche. Nel caso in cui il Fisco non dimostri la pertinenza all’azienda dei rapporti raccolti dalla Guardia di Finanza sul conto del socio, l’accertamento a carico della Srl basato su tali fatti deve essere annullato. Il caso esaminato riguardava il ricorso presentato dall’Agenzia delle Entrate contro la decisione con cui la Commissione Tributaria Regionale della Campania aveva annullato l’atto impositivo a carico di una Srl emesso sulla base di verifiche bancarie sui conti dell’amministratore della società.

Onere probatorio

A tale scopo la Cassazione ha richiamato l’articolo 32 e 37 del Dpr 600/73 i quali, in tema di imposte sui redditi di società di capitali, prevedono che:

“L’utilizzazione dei dati risultanti dalle copie dei conti correnti bancari acquisiti dagli istituti di credito non può ritenersi limitata ai conti formalmente intestati all’ente, ma riguarda anche quelli formalmente intestati ai soci, amministratori o procuratori generali, allorché risulti provata dall’Amministrazione finanziaria, anche tramite presunzione, la natura fittizia dell’intestazione o, comunque, la sostanziale riferibilità all’ente dei conti medesimi o di alcuni loro singoli dati. Ne consegue in ordine alladistribuzione dell’onere probatorio che una volta dimostrata la pertinenza alla società dei rapporti bancari intestati alle persone fisiche con essa collegate, l’Ufficio non è tenuto a provare che tutte le movimentazioni che risultano da quei rapporti rispecchino operazioni aziendali, ma al contrario la corretta interpretazione dell’art. 32 del d.P.R. n. 600/73 impone alla società contribuente di dimostrare la estraneità di ciascuna di quelle operazioni alla propria attività di impresa”.

Questo significa che i controlli fiscali basati su indagini bancarie possono essere estese ai conti degli amministratori o soci della società e dei familiari del contribuente solo a patto che prima ne sia provata, anche tramite presunzioni, la riconducibilità all’attività del soggetto indagato. In più viene precisato che compete all’Ufficio l’onere di dimostrare la pertinenza alla società dei rapporti bancari intestati a terzi, anche sulla base di presunzioni.

Riferibilità dei conti (altro…)

n/a