Indignados un anno dopo: io c’ero.

Maggio 2011. Puerta Del Sol.

Io ero lì, casualmente, con mio marito e mia figlia. Ho assistito al nascere di questo movimento di protesta.

Pacifico. Onesto. Puro.

La loro protesta si è alzata contro le banche, contro le misure di austerità del Governo spagnolo, in piena campagna elettorale, contro il sistema finanziario che considera gli esseri umani come un semplice numero da sfruttare per ottenere maggiore speculazione.

In quella piazza dappertutto si leggeva questa frase: “no somos mercancia en manos de politicos y banqueros”. Non siamo merce nelle mani di politici e banchieri.

Il clima era sereno ma fermo. Passeggiavo con mia figlia tra gli accampati, senza avvertire alcun tipo di pericolo, ma una protesta lecita espressa con grande dignità e partecipazione comune.

Un anno fa non mi sono ben resa conto della portata di queste manifestazioni. Al contrario, probabilmente le ho anche sottovalutate. Ma oggi capisco. Perchè quello che stava succedendo in Spagna a maggio scorso, sta accadendo in Italia ora, in misura persino maggiore.

Allora mi chiedo.

Quando noi italiani riusciremo a manifestare la nostra volontà di cambiamento, con decisione ma senza incappare nelle esasperazioni che si sono viste a Roma, ad esempio? Quando noi italiani capiremo che solo uniti potremo evitare di cadere nel baratro e non risalire più? Quando pretenderemo che chi ci governa inizi a dare il buon esempio, togliendosi privilegi indecenti e lavorando per la collettività, tenendo fede alla missione per la quale sono stati eletti?

Quando noi italiani avremo il coraggio di indignarci, insieme, come un vero Popolo può fare?

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