Il PD è morto. Annullata la festa dell’Unità a Pisa.

IL PD E’ MORTO.

 

Dopo avere clamorosamente perso il governo della città della Torre alle ultime amministrative, il Comitato direttivo del circolo Pd di Riglione, frazione di Pisa, ha deciso di annullare il tradizionale appuntamento della Festa dell’Unità, che per tutto il dopoguerra si è svolto il primo martedì dopo Ferragosto.

“C’è stanchezza tra i militanti per come sono andate le cose. Siamo stanchi di un partito autoreferenziale“, scrivono dal Comitato. Parole che rispecchiano lo stato di crisi in cui versa tutto il Pd, come dimostrano i fischi subiti ai funerali di Stato delle vittime del ponte di Genova per non parlare poi degli ultimi sondaggi.

Tolto un preve periodo negli anni Sessanta, la Festa dell’Unità di Riglione, frazione di Pisa, ha rappresentato per tutto il dopoguerra un appuntamento fisso per i militanti della sinistra. Ma per la prima volta dopo 50 anni, la festa è stata annullata. A deciderlo è stato il Comitato direttivo del locale circolo del Pd, che ha affidato a un lungo comunicato le ragioni dietro a una scelta difficile ma a lungo ponderata. Nel mirino dei militanti dem i tanti errori commessi dalla classe dirigente del partito. (altro…)

Caro Governo, dove sono le nostre riserve auree?

 

Lo sanno anche i sassi: le riserve auree italiane sono da sempre una risorsa che il mondo ci invidia, a causa della loro massiccia consistenza.

Quello però che in molti si chiedono, ed a cui nessun organo governativo da risposta, è dove sono finite dopo che Banca d’Italia, loro custode, ha divorziato dal Ministero del Tesoro ed è diventata a tutti gli effetti una spa di proprietà privata.

Avevo già scritto molto tempo addietro un articolo (cliccate sul link e lo leggete senza la fatica di cercarlo) sui chi fossero i veri proprietari di Banca d’Italia: qualche mese fa il Governo ha deciso di rivalutare il patrimonio di Banca d’Italia, contestualmente rivalutando le quote delle banche private che la posseggono, per di più dando loro la possibilità di venderle anche ad esteri.

Un’operazione valutata intorno ai 7,5 miliardi di euro.

Senza contare le riserve auree, perchè anche in quel frangente tutti hanno dribblato la questione.

Ed allora, dove sono finite le nostre riserve auree? Nostre perchè acquisite negli anni con le tasse pagate dai cittadini. Sono ancora depositate e custodite nei caveau di Banca d’Italia oppure sono finite nelle tasche di qualche manigoldo?

Secondo stime recenti, Banca d’Italia ha in pancia qualcosa come 175 miliardi di valori, tra riserve auree e valute estere. Si potrebbero tranquillamente utilizzare per aiutare l’economia reale senza ricorre al continuo indebitamento sui mercati e soprattutto inficiare il ridicolo parametro imposto dalla Eu del 3% rapporto debito pubblico/pil.

Sempre che… si, sempre che ci siano ancora.

La Banca d’Italia si impegna notevolmente in spiegazioni sul suo sito sul perchè detiene il nostro tesoro:questo è il link dove potete andare a leggere il funzionamento di tutto l’iter di deposito e controllo annuale; https://www.bancaditalia.it/media/chiarimenti/riserve-auree.pdf

Però, se non fossimo nelle mani di una politica assolutamente corrotta, asservita a poteri massonici mondiali che certo non vedrebbero l’ora di mettere le mani sopra quella montagna d’oro, a nessuno sarebbe venuto alcun dubbio in merito. Se a fronte anche di interrogazioni parlamentari non ci si fosse trovati di fronte ad un muro di gomma e ad una totale mancanza di risposte, nessuno avrebbe pensato male.

Eppure tutti tacciono, ed allora il dubbio è lecito.

Da quando la Banca d’Italia è entrata a far parte del Sistema Europeo di Banche Centrali (SEBC) si è parlato molto delle sue riserve auree e, visto che una parte delle stesse è stata conferita al Sistema stesso, ci si è spesso chiesti dove queste riserve fossero stoccate e/o immagazzinate.

Il punto di partenza è un articolo di Zero Hedge in cui si parla del fatto che l’oro dell’Ucraina possa essere stato trasferito alla Federal Reserve e si riporta un documento dell’World Gold Council dove viene stilata la “classifica” delle riserve auree dei rispettivi paesi ricompresi nella classifica, che vedete qua sopra.

Gli Stati Uniti sono la prima riserva aurea mondiale con 8.133,5 tonnellate di oro, la Germania la seconda con 3.387,1 tonnellate, la terza il Fondo Monetario Internazionale con 2.814 tonnellate, ed al quarto posto si trova l’Italia con 2.451,8 tonnellate seguita dalla Francia al quinto posto con poche tonnellate in meno. Dal sesto posto, dove troviamo la Cina, le riserve auree in tonnellate sono “appena” sopra le mille.

La BCE è al 13° posto con “solo” 502,1 tonnellate. Per cui, una idea sulla quantità di oro della Banca d’Italia è possibile averla e, sicuramente, quella dell’Italia è una buona posizione nelle riserve auree, visto che si trova al quarto posto nel mondo (terzo se si considerassero solo gli Stati invece che anche istituzioni come il FMI che è, invece, al terzo posto).

La quantità di riserve auree della Banca d’Italia è confermata da un rapporto ufficiale della Banca stessa che avalla la “quota” di 2.452 tonnellate per un valore complessivo a fine 2013, al prezzo di 871,22 euro per oncia fine, di 69 miliardi di euro.

Ma non chiarisce dove sono fisicamente immagazzinate se non solo per 1.199,4 tonnellate, quasi la metà, sono custodite presso le “sacristie” della Banca d’Italia in Roma. Queste riserve sono state “verificate” recentemente da alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle che hanno avuto la possibilità di “visitare” la Banca d’Italia e pertanto esiste  la conferma che circa la metà delle riserve auree si trovano fisicamente a Roma.

Il resto?

Pare siano divise tra Fed statunitense, per la maggior parte (a causa di quanto di fecero credere gli americani ai tempi della guerra fredda su un’eventuale invasione per sottrarcele), e per minime consistenze tra la Banca Nazionale Svizzera a Berna e la Bank of England a Londra: tutte consegnate paro paro alla peggiore razza di massoni e di speculatori economici.

Ma tali riserve, verificato che per la metà sono sparite ma dando per buona la notizia qua sopra riportata, anche se depositate all’estero, sono ancora di nostra proprietà oppure no?

Ecco, il punto cruciale e più oscuro.

Non siamo stati il solo Paese che ai tempi della guerra fredda fu convinto a “mettere al sicuro” le proprie riserve presso la Fed, ma di certo siamo l’unico che, una volta finito tutto, non le abbiamo mai chieste indietro. La Francia ad esempio le chiese, e le ottenne a fatica dalla Fed dopo ben 3 anni dalla richiesta.

Un ulteriore elemento di inquietudine è dato dal fatto incontrovertibile che ormai la FED è una Bad Bank che da oltre un anno sta stampando e immettendo mensilmente sul mercato  85 miliardi  di dollari  destinati a  finanziare fittiziamente la ripresa americana.

La Unione Europea ha sancito il principio ( in occasione dei fallimenti di Cipro) che se una banca fallisce, vengono utilizzati i depositi dei clienti……

Proprio mentre la prospettiva del ritorno al Gold Standard diventa sempre più concreta, prova ne è il fatto che la Russia da tre anni a questa parte continui costantemente ad aumentare le sue riserve auree, lo stesso sta facendo la Svizzera, e la Germania lo fece dieci anni fa, non avere a disposizione le nostre riserve auree è una follia.

Forse perchè metà sono sparite nel nulla?

Chi ha fatto interpellanza alla Banca d’Italia sul perchè non vengono riportate in Italia, si è visto rispondere con le idiozie più disparate: costa troppo il trasporto, non si vogliono rompere rapporti diplomatici insinuando mancanza di fiducia, bisogna lasciarle sui mercati dove è più facile monetizzarle… Insomma, risposte chiare e concise, NESSUNA.

Possibile che non esista qualcuno che possa spingere con le Istituzioni affinchè ci venga restituito quello che è nostro di diritto?

Non dico un’interrogazione parlamentare, ma una domandina almeno al question time del mercoledì qualcuno vorrebbe farla al ministro competente? Prima di fare conti senza avere più il metallo prezioso.

Senza dimenticare che con il bel decretino di rivalutazione del patrimonio di Banca d’Italia, con il quale sono stati regalati ripeto 7,5 miliardi di euro alle banche, esiste la possibilità per le stesse di venderle dopo tre anni e sebbene sollevata la questione dell’oro, tutti si siano impegnati a dire che le riserve auree non erano comprese, in quel decreto, è cosa buona da dirsi, non erano neppure escluse.

Neanche minimamente nominate, e poichè il diritto si basa di leggi interpretabili, è possibile darvi un’interpretazione che, non essendo esplicitamente escluse, rientrino nel patrimonio a cui si riferisce il decreto e quindi alienabili?

Si.

Ma si sa, chi va contro il sistema, è solo un complottista.

I conti si faranno alla fine, e mi auguro che se realmente salterà fuori la svendita di metà delle nostre riserve auree alla Fed o addirittura ai cinesi, ipotesi che sta girando con sempre maggiore frequenza, questi politici, Mario Monti in primis, se ne assumeranno le responsabilità, VOX POPULI.

Cari politici, tutti nessuno escluso, dimostrateci che non siete collusi con le banche.

Tramite l’Associazione “Salviamo gli Italiani”, di cui mi occupo come volontariato, entro ogni giorno in contatto con storie vergognose che coinvolgono i cittadini, riducendoli ad uno stato di disperazione crescente, che io conosco molto bene.

La causa di tutto?

Due.

In primis le banche, a ruota il fisco.

Combatto ogni giorno perchè nessuno si trovi ad affrontare quello che ho dovuto vivere io, l’umiliazione, le vessazioni, le notti in bianco, il pensiero di non avere altra soluzione che sparire dalla faccia della Terra.

Quante vite sono state perse? Per motivi finanziari?

Continuo a non capire come i responsabili possano dormire tranquilli la notte, sapendo che hanno sulla coscienza milioni di Italiani ridotti in condizioni disumane solo per mantenere la propria poltrona, servi di un sistema finanziario senza scrupoli che ha come unico obiettivo la continua rincorsa alla speculazione, indifferente ai cadaveri che si lascia dietro le spalle.

Stiamo parlando di poche persone, forse un 1% rispetto alla popolazione mondiale, che macina utili  ed accumula ricchezze calpestando i diritti dell’intera umanità.

Complottismo? Populismo?

Chiamatelo come volete, io sono sveglia e consapevole, e la chiamo VERITA’.

Ogni persona che ho l’onore di contattare tramite l’associazione ha una storia a se stante, che mi colpisce sempre e non mi lascia mai indifferente, ma al contrario mi spinge a combattere quello che fisicamente mi sta strenuamente consumando, perchè fino all’ultimo respiro io possa aiutarli a reagire e a non fare gesti inconsulti.

A volte però mi sento impotente e stanca. Perchè mi sento come Davide contro Golia, da sola contro un gigante che non aspetta altro che vedermi soccombere.

Sicchè.

Io chiedo ai nostri politici, tutti, nessuno escluso, neanche ai movimenti di cittadini guidati da Beppe Grillo, di dimostrare CONCRETAMENTE di non essere collusi con le banche.

Iniziamo con un primo passo.

Se vorrete ascoltarmi, io posso farvi fare un passo dopo l’altro, e questo porterà finalmente alla liberazione di noi cittadini. Solo allora sarò soddisfatta.

Dicevo.

Partiamo dall’inizio.

Io non posso presentare una proposta di legge, non sono in Parlamento e probabilmente se lo fossi sarei fatta fuori nel giro di un paio di settimane, proprio perchè animata da un sentimento sincero, e non certo dall’idea di entrare nella casta che si autoprotegge a scapito di chiunque.

Ma voi politici, se state leggendo, lo potete fare.

E’ un inizio, ma vi assicuro che fa la differenza.

Esiste una normativa del nostro Codice Civile che consente ad una banca di fare una “compensazione” tra due conti correnti presenti nella stessa filiale, senza neppure chiedere autorizzazione al correntista e senza cadere nel reato di appropriazione indebita.

Mi spiego meglio.

Ai sensi dell’articolo 1853 del Codice Civile, la banca può procedere ad una compensazione tra due conti appartenenti allo stesso correntista, in autonomia e senza alcuna sottoscrizione o autorizzazione da parte del correntista stesso.

Allora, facciamo un esempio, ed è quanto quotidianamente accade: una banca concede un’apertura di credito ad un’attività, chiedendo nel contempo come garanzia un deposito di almeno la metà di quanto concesso su un altro conto, sempre intestato alla medesima attività.

La banca si prodiga nello specificare che quei denari sono vincolati, producono interessi attivi e che nessuno li può toccare senza l’autorizzazione del Cliente.

Ma la realtà è diversa. 

Quando la banca vuole rientrare dall’esposizione, secondo l’articolo del Codice Civile sopracitato, ha la facoltà di girare il saldo attivo del conto in garanzia sul conto con apertura di credito, concretizzando nella realtà un’appropriazione indebita, in quanto effettuata senza il consenso del correntista, che per legge NON E’ RICHIESTO.

Quindi, i cittadini danno i propri risparmi in garanzia per poter continuare la propria attività, credendo di averli messi in una specie di salvadanaio, ma di punto in bianco si trovano ad averli persi, solo perchè un Direttore ha deciso di far rientrare la posizione collegata, e quindi effettua un giroconto.

Tradotto: RUBA I RISPARMI DEI CITTADINI.

Pensate che sia un’ipotesi poco concreta? Illusi.

Io l’ho subita con la mia azienda, e questo mi ha portato dritto al fallimento. Potrei fare un elenco di persone che mi hanno contattata che hanno avuto lo stesso trattamento, risparmi di una vita spariti nel giro di un secondo, e non serve neppure una firma di consenso.

Allora io chiedo: DIMOSTRATECI CHE NON SIETE COLLUSI CON LE BANCHE, LADRI LEGALIZZATI.

Cambiate quell’articolo del Codice Civile, non è una modifica Costituzionale e si può fare tranquillamente con un decreto, esattamente come è stato fatto negli anni per il rialzo del tasso soglia anti-usura, sempre a favore delle banche strozzzine.

E’ sufficiente una postilla: nessuna banca può fare una compensazione tra conti correnti senza l’esplicita sottoscrizione ed approvazione del correntista, nel caso contrario sarà rea di appropriazione indebita.

Fatti, non parole.

Io posso indicare la strada per evitare una rivolta che è sempre più probabile a causa della tensione sociale, ma deve esserci un politico che mi segue e mi comprenda.

Siete Italiani anche voi, diamine. Onorate il mandato per cui siete stati eletti. 

n/a