Antitrust e recupero credito

Tutti temono le agenzie di recupero credito, tranne l’Antitrust.

Quanti di voi sono a conoscenza del fatto che praticamente l’unanimità delle agenzie di recupero credito, e chiaramente per esse le finanziarie che hanno loro attributo l’ingrato compito, sono state pesantemente multate dall’Antitrust per svariati motivi, tutti decisamente gravi?

Io credo che se avrete la pazienza di leggere questo elenco (chiaramente non aggiornato perchè immaginerete come sia in continua evoluzione, visto il degrado degli atteggiamenti intimidatori a dir poco perpetrati da tali soggetti), bè, forse ridimensionerete anche chi vi assilla di telefonate e recuperete un po’ di calma e di capacità di raziocinio, che è proprio quello che vogliono togliervi.

A proposito di difesa dalle società di recupero crediti, vi consiglio anche la lettura di questo articolo.

Proseguiamo nel nostro discorso, in modo logico.

Se l’azione di recupero crediti fosse espletata nei termini di quanto legge prevede, perchè esistono tutte queste salatissime multe verso finanziarie e banche? Non solo. Se l’azione di concessione del credito fosse perfettamente trasparente, e quindi non dare adito a fraintendimenti che portano inevitabilmente il Cliente a cadere nelle trappole del recupero crediti, perchè esistono tante multe a riguardo?

Andiamo per ordine: eccovi un bell’elenco che non sarà esaustivo ma quanto meno indicativo della diffusione del fenomeno.

(altro…)

Come difendersi dalle società di recupero credito: DENUNCIATELE.

Ha fatto giustamente scalpore questo annuncio apparso in rete per ricerca personale per un’agenzia di recupero credito: il richiamo a provenienze meridionali, lasciando intendere che questo corrisponda ai metodi intimidatori che utilizzano questi recuperatori, è assolutamente vergognoso, indecente ed offensivo.

Questi sono i mezzi che utilizzano le società di recupero credito: intimidazione, molestie, stalking, minacce, telefonate notturne, addirittura contatti con minori.

E la paura cresce.

Ebbene, sappiate tutti che questi delinquenti, perchè compiono reati PENALI, contano proprio su questo: incutervi timore, ansia, PAURA.

Non avete idea di quante mail ricevo di persone terrorizzate da questi personaggi, che temono che possa succedergli di tutto, fino a temere per la propria salute fisica.

Questo non è un articolo che vi spiega come non pagare, a tale proposito vi rimando alla Fondazione Mahat, formata da persone eccezionali che combattono ogni giorno contro un sistema illusorio ed illecito.

Io voglio aiutarvi a combattere questo fenomeno e a farvi comprendere che voi siete VITTIME e come tali avete modo di difendervi, perdonatemi il francesismo, anche permettendovi di mandarli a quel paese.

 

 

Partiamo dal presuppposto che pagare i debiti è un dovere, ma dobbiamo anche accertarci che gli importi richiesti non siano gonfiati e che i modi usati dalle società di recupero crediti siano legittimi!

Al contrario invece, pur di indurre i cittadini a pagare, la maggior parte degli “esattori” non si faccia alcuno scrupolo etico: la tecnica principale è quella di esercitare una esagerata pressione psicologica sul debitore forse perché si crede che “ossessionare chi è in difficoltà paga sempre”!

Così, complice la crisi economica, il recupero crediti sembra diventato il business del momento e in molti segnalano all’Unione Nazionale Consumatori di aver subito vessazioni e altri vergognosi condizionamenti.

Su questi comportamenti sono intervenuti ripetutamente tanto il Garante della privacy che l’Autorità della Concorrenza e del Mercato, indicando le misure necessarie perché tutto si svolga nel rispetto dei principi di liceità e correttezza, ma si tratta di prescrizioni spesso disattese: ecco quindi perché vorrei spiegare come difendersi dal recupero crediti illegittimo.

La prima cosa alla quale dobbiamo prestare attenzione è la corretta verifica circa la reale esistenza del debito: teniamo in considerazione che alcune società si affidano a comunicazioni improvvisate che sono facilmente riconoscibili perché il riferimento alla posizione debitoria è molto superficiale e generico (generalmente si tratta di messaggi che ci arrivano via e-mail oppure per posta, ma con una semplice lettera non raccomandata).

In generale è illegittima ogni modalità di ricerca del debitore, presa di contatto, sollecitazione che sia lesiva della sua riservatezza o della dignità personale: si pensi a quelle sgradite sollecitazioni sull’utenza telefonica fissa o mobile, all’invio di messaggi Sms, a comunicazioni telefoniche il cui contenuto è preregistrato e quindi poste in essere senza l’intervento di un operatore con il rischio che soggetti diversi dal destinatario vengano a conoscenza del contenuto di chiamata.

Ma si arriva persino alle visite a domicilio o sul luogo di lavoro, talvolta con apposizione di messaggi sulla porta di casa idonei a violare le più elementari regole di rispetto della privacy.

Può persino capitare di ricevere un Atto di citazione a comparire dinanzi ad un Giudice di pace di un luogo diverso dalla nostra residenza, ma andrebbe verificato con cura perché spesso si tratta solo di intimidazioni.

A me è capitato ad esempio di ricevere una telefonata da parte di un presunto Ufficiale Giudiziario del Tribunale di Varese. Ho faticato per farmi dare il nome, che ovviamente era inventato, chiamato il Tribunale ho avuto conferma che non esisteva alcun Ufficiale Giudiziario a quel nome: non ho potuto far altro che denunciare la società di recupero crediti e la persona ignota per il reato di stalking, molestie, usurpazione di titolo per tentata truffa, violazione di privacy, violazione dei diritti della persona…. e mi sono fermata ma avrei potuto continuare tanti erano i reati fatti.

Dopo di che ho spedito la denuncia via mail ed ho scritto che sarei stata pronta a procedere penalmente nei loro confronti se avessero continuato (ben sapendo che per alcuni reati la denuncia procede d’ufficio).

Conseguenza?

Lettera formale di scusa, rimessa del mandato e ricontatto con la finanziaria per stabilire un eventuale piano di rientro o un saldo stralcio, cosa che nelle mie condizioni era impossibile fare. Ad oggi è passato un anno non ho più sentito nessuno.

Certo, sarò segnalata come cattivo pagatore, ma appena ho tempo, grazie a Mahat, avrò modo di affrontare anche questo, chiedendo danni che mi verranno di certo risarciti, come dalle ultime sentenze della Cassazione, per violazione della privacy e della dignità della persona.

Trovo disgustoso questo catalogo di falsità utilizzato da alcune aziende del mondo del recupero crediti: in un paese civile, un momento di difficoltà economica (o una dimenticanza) non dovrebbe trasformarsi in una vera e propria lesione della dignità personale del cittadino.

E’ bene fare attenzione a tutte quelle affermazioni non veritiere utilizzate per indurre i consumatori a pagare: non è vero che il mancato pagamento di un debito può comportare il carcere, trattandosi di un inadempimento di natura civilistica; non è vero che può portare alla dichiarazione di fallimento, per la quale è sempre necessaria un’apposita procedura preceduta dalla emissione di un decreto ingiuntivo o di una sentenza; non è vero che al mancato pagamento può far seguito il pignoramento dei beni (o addirittura dello stipendio) perché anche in questo caso è necessario che intervenga un provvedimento del giudice.

Ripeto, su una cosa siamo d’accordo: i debiti vanno pagati. Ma non e’ giusto, al contrario, che molti debitori debbano subire comportamenti ai limiti della legalita’, tanto da diventare uno stalking creditizio.

In questi casi, non e’ piu’ questione di moralita’, ma di illecito vero e proprio.

Quando il pressing telefonico raggiunge livelli esasperanti, ed alcune societa’ di recupero crediti arrivano a interrogare i vicini di casa, inviare sms, ed avvertire persino i datori di lavoro, si commette un reato.

Il Garante della Privacy, infatti, ha raccolto le numerose denunce da parte dei debitori e ha deciso di intervenire per fare chiarezza su quali comportamenti delle societa’ di recupero crediti vanno considerati illegali, in modo da tutelare i debitori.

Il provvedimento dell’Authority stabilisce che i solleciti di pagamento debbano essere riportati esclusivamente al debitore, escludendo la possibilita’ che terzi possano venirne facilmente a conoscenza.

Avvisi di mora affissi sulla porta di casa, telefonate a familiari, vicini o al datore di lavoro e telefonate preregistrate sono, quindi, da ritenersi illecite.

Gli esattori che disturbano a qualunque ora del giorno e della sera, arrivando a fare del vero stalking abusando della propria professione, spacciandosi anche per gli stessi avvocati e notai generando timore o ansia nel cliente. Inoltre non sono rari i casi di violenza verbale ed anche gesti come aggressioni da parte di agenti che sopraggiungono in casa richiedendo i soldi. “Questi professionisti” dovrebbero prendere un appuntamento preventivo ed uscire dall’abitazione, se invitati a farlo dal padrone di che se insultato o molestato può richiedere l’aiuto delle forze dell’ordine.

Le agenzie creditizie possano esigere il pagamento solo in presenza di una cessione del credito ai sensi dell’art.1264 del Codice Civile.

Queste persone alimenteranno il terrore, se troveranno terreno fertile come persone timorose, che non sanno rispondere perché si vergognano di essere debitori.

Invece dovrebbero diffidarli anche tramite lettere, richiamando interventi di carabinieri ed associazioni.

E se continuano, DENUNCIATE.

Capita a tutti, specie in questo periodo di crisi, di non riuscire a pagare un debito (ammesso che lo sia, ma di questo parlerò in un altro articolo): ricordatevi bene, NON DOVETE AVERE PAURA, nessun Giudice vi toglierà MAI  una situazione di vita dignitosa nonostante quello che vi minacciano questi delinquenti di fare. Ricordatevi che il loro “lavoro” si basa sulle percentuali di quanto riescono a recuperare, e non hanno scrupoli per nessuno.

Calpestano i nostri diritti e il nostro essere? Meritano la GALERA.

Proprio per questi abusi e scorrettezze, nel corso dell’anno sono state condannate multate e condannate diverse societa’ di recupero crediti: citiamo, ad esempio, la GE.RI. Gestione Rischi srl e la Elliot srl.

REAGITE, NON SIATE PASSIVI. SAPPIATE CHE SIETE NEL GIUSTO E CHE SBAGLIATE SOLO A PENSARE IL CONTRARIO E A FARVI CALPESTARE PER PAURA.

Non dimenticare mai:

Esigere il rispetto.

Ribellatevi se vessati e umiliati.

Rivolgetevi alle Forze dell’Ordine o alle Associazioni dei Consumatori.

Non pagate, se non ci sono accordi scritti sanciti da entrambe le parti.

Pretendere documenti da firmare e controfirmare in caso di Saldi Stralci e Rateizzazioni.

Le banche distruggono le vite: il mio decalogo per opporsi

 

Se sei convinto che l’usura penale perpetrata quotidianamente dalle banche non esista, alla stregua dei peggiori delinquenti strozzini, che quantomeno non nascondono il loro obiettivo dietro sorrisi e comode poltrone, allora questo è un articolo che non sono devi leggere, ma imparare a memoria.

Perché le banche non sono altro che un’associazione a delinquere, spesso tutelate da una politica collusa che in cambio ottiene fondi neri, poltrone prestigiose e pensioni dorate.


La mia è una storia come tante. Troppe, ormai.


Di quelle che stanno distruggendo il tessuto economico italiano, non certo per volontà di imprenditori o lavoratori, ma per un disegno predisposto da minimo sei anni volto a devastare ogni tentativo di reazione da parte del popolo italiano.


Al contrario, con conseguenze devastanti, io ho vissuto ogni esperienza legata a questa crisi, dalla prima all’ultima: dalla paura per le vessazioni bancarie che impongono senza motivo rientri di centinaia di migliaia di euro da un giorno all’altro, alla speranza di mettere tutti i propri risparmi nell’azienda per poterla salvare, alla disperazione perché ogni azione che metti in atto non ha il risultato sperato, alla devastazione morale e personale di fronte ad atteggiamenti che rasentano l’estorsione da parte delle banche, fino a.

Si, fino a perdere la ragione, in un attimo che segna per sempre la tua vita, e ti porta a pensare di fronte all’ennesimo illecito subito, proprio negli uffici di una banca, che non hai più la forza per affrontare qualcosa che è più grande di te, che non comprendi perché ti stia accadendo di punto in bianco, clienti che urlano e minacciano, direttori di banca che usano l’intimidazione più bieca per salvare il loro posto di lavoro, famiglia che non comprende quello che ti sta uccidendo dentro, abbandonata da tutti e difesa da nessuno, nella completa indifferenza di uno Stato preoccupato solo a mantenersi privilegi autoproclamati.

Ed allora, in quel lampo che non dimenticherai mai più, se avrai la fortuna di sopravvivere come è successo a me, vivi un’esperienza quasi extrasensoriale ed arrivi a pensare che se tu non ci fossi più, forse per la tua famiglia sarebbe la salvezza ed almeno loro si libererebbero di questo incubo.


Senza pensare che, in realtà, il loro tormento inizierebbe proprio da quel momento.


Ma non hai la facoltà di pensare, non hai facoltà di alcun tipo: vuoi solo finire uno strazio che stai vivendo da anni.


Ebbene, in sintesi, questo è quanto ho vissuto io per circa tre anni, fino al punto di non ritorno: il tentato suicidio.


Sono stata salvata, ancora non si capisce come, perché ero andata ormai.

Eppure qualcuno mi ha rivoluta qua. Su questa terra devastata. 
Caduta in una depressione fortissima, amplificata da enormi sensi di colpa, ho dovuto faticare per quasi due anni per riuscire a risalire la china.

Si, perché quando si tocca il fondo si hanno solo due possibilità: o si resta lì, inermi, a compiangersi addosso, oppure si trova una piccola fiammella dentro di sé, che poco per volta diventa più forte, e si cominciano a vedere i pioli che faticosamente ti permettono di risalire il baratro.

Libero arbitrio.

Io non ho avuto scelta. Io ho vissuto una spinta interiore in realtà empiricamente inesplicabile, la stessa che mi ha ripreso per i capelli, e mi ha portato ad urlare: BASTA!!
Dal primo momento in cui ho ripreso un minimo di equilibrio, mi sono dedicata notte e giorno prima al perché la mia azienda, di oltre 20 anni completamente florida, era fallita nel giro di neppure un mese.

Ed ho scoperto, analizzando ogni singolo conto, la pura e semplice verità: le aziende italiane non sono soltanto massacrate da un fisco ingiusto che impone loro di lavorare almeno 8 mesi l’anno solo per pagare le tasse, ma in questo modo sono indotte a rivolgersi al mercato creditizio bancario.

E qui, non c’è scampo.

Vi assicuro, ho giurato a me stessa che avrei combattuto con i denti perché nessuno vivesse mai quello che ho vissuto io: annientata come imprenditore, come persona, come donna, come mamma, come moglie, come figlia.

Ormai è accertato, e le recenti inchieste della Procura di Trani, partite grazie all’intervento del Partito Movimento Base Italia, come tante altre inchieste (Mose, Expo, Eurogendfor, Mare Nostrum e non avete idea quante altre), hanno messo sotto inchiesta non solo i maggiori gruppi bancari italiani, ma addirittura l’Istituto Vigilanza della Banca d’Italia.

Le banche sono le peggiori strozzine che possano esistere.

Nei miei studi, mi sono preoccupata di specializzarmi in perizie che potessero consentire ad imprenditori e famiglie di tutelarsi contro questa vergogna: circa il 99% di quanto verificato (e vi sto parlando di migliaia di perizie) riportano usura penale soggettiva, ovvero aggravata perché applicata dalla banca con la piena coscienza della situazione di bisogno del cliente.

Allora…

A questo punto, credendo di essere sola nella mia lotta, ho avuto al contrario la fortuna o il destino di incontrare il direttivo del Partito Movimento Base Italia, che tuttora non comprendo, per l’onestà, la completezza, l’enfasi e la moltitudine di attività concrete intraprese sul territorio per ricreare il tessuto economico italiano, come sia possibile non venga eletto con un plebiscito.

Ho incontrato tanti esponenti, non tutti perché nonostante la poca pubblicità, sono numerosissimi, ciascuno specializzato in un dipartimento specifico, presente in tutta Italia, senza alcuna forma gerarchica, ma con un discorso collaborativo che porta risultati incredibili: la definirei semplicemente DEMOCRAZIA.

Movimento Base Italia è talmente strutturato che addirittura ha un sindacato, ma non di quelli che conosciamo, i quali trattengono denari dalle buste paga, raccolgono percentuali su ogni istanza presentata, e vengono esentati non solo da ogni tipo di tassazione, ma addirittura dalla presentazione di un bilancio: dove finiscono questi soldi? In immobili che  “a loro insaputa” i dirigenti si trovano intestati?

Ebbene, il sindacato del Movimento Base Italia pubblica periodicamente ogni singolo centesimo raccolto, ma soprattutto l’uso che ne fa.

Dopo aver verificato la mia preparazione in fatto di banche, e non lo dico certo per piaggeria, ma è difficile trovarne pari in tutta la penisola, semplicemente perché io non parlo di teoria, ma la applico alla pratica che ho vissuto sulla mia pelle, mi hanno offerto il Coordinamento Nazionale per il Dipartimento Anti-Usura.

Piccole ma enormi precisazioni.

Non esiste ad oggi un Partito Politico che si occupi attivamente di una problematica tanto delicata, offrendo ai propri iscritti non solo una consulenza assolutamente professionale, ma un’attività d’azione studiata per anni e che sta portando frutti al di sopra di ogni aspettativa.
Non esiste Partito Politico che si preoccupi di dare la giusta informazione a riguardo alla cittadinanza, non solo da un punto di vista bancario, ma persino da un punto di vista di usura finanziaria, consentendo ai cittadini di recuperare quanto a loro indebitamente sottratto in breve tempo.
Ma soprattutto, l’operatività di Movimento Base Italia, nella sua completa serietà e limpidezza d’intenti, mi sta consentendo di combattere quelle sorte di “associazioni” o “società” nate come funghi, che chiedono cifre folli PER NON FARE NULLA, sfruttando la situazione di disperazione delle persone e concretizzando la definizione perfetta da codice penale di “Associazioni a delinquere”: in soldoni, vogliono arricchirsi sullle vostre disgrazie, più chiaro?
Allora io mi permetto, con il cuore in mano, di scrivere una sorta di decalogo che deve diventare il nostro punto fermo, nella lotta per la nostra liberazione da una dittatura finanziaria sempre più opprimente:


1. NON ABBIATE PAURA DELLE BANCHE
Se qualsiasi ultimo dipendente di una banca si accorge che avete paura di chissà quali conseguenze potreste incontrare laddove loro ipoteticamente dovessero intervenire nei vostri confronti, allora sappiate che SIETE SPACCIATI. Le banche non vi possono fare più nulla


2. SIATE ACCONDISCENDENTI
Mostratevi sempre sottomessi, diposti ad accettare qualsiasi imposizione loro vi facciano


3. AGITE DI NASCOSTO
Strettamente legato al punto 2, mentre vi dimostrate succubi del loro delirio di onnipotenza, contattateci immediatamente, esponeteci senza remore le vostre questioni, anche le più difficili, insieme troveremo una soluzione. Del resto, le banche stesse agiscono di nascosto e ci mettono al corrente a cose avvenute, impariamo ad usare le loro armi contro di loro.


4. NON TEMETE DI ATTACCARE
C’è stato un momento in cui ho pensato, poveri bancari, costretti contro il loro volere a fare ciò che i banchieri obbligano. TUTTE BALLE. Ricordatevi sempre, esiste il libero arbitrio. Se una persona non è d’accordo con la politica ladra e speculativa delle banche, non deve far altro che dare le dimissioni, non lo prescrive il dottore di mantenere quel posto di lavoro. Pertanto, chi ci resta, sa e, peggio ancora, finge di non sapere e fa la vittima.


5. LA LEGGE E’ DALLA VOSTRA PARTE
Finalmente una serie di sentenze (non ne faccio l’elenco perché sono stata fin troppo prolissa) sia delle varie Corti d’Appello che di Cassazione, hanno riconosciuto l’esistenza del fenomeno di usura penale, non solo rilevato nei confronti delle banche, ma addirittura del fisco, delle finanziarie, a tutela di imprese e privati. Non abbiate paura a chiedere. Partite sempre dal presupposto: avete ragione. Tanto per dimostrazione, ho trovato usura penale persino su conti correnti creditori, ovvero non affidati, che hanno sempre il saldo in attivo. Questo perché la Cassazione ha stabilito che per il superamento del tasso soglia non vanno calcolati solo gli interessi addebitati, ma ogni spesa, compresa quella di un bonifico fatto via internet (capirai cosa costa alla banca), escluse solo le spese fiscali.


6. DIFFIDATE DA CHI VI CHIEDE DENARI ANTICIPATI PER PERIZIE GRATUITE
Ecco, questo punto meriterebbe una trattazione a parte, e chissà mai che ne avrò possibilità in futuro. Ma chi vi chiede somme ingenti, facendovi firmare contratti con clausole leonine tutte a loro favore, sappiate che vi sta letteralmente rubando soldi.


7. NON ABBIATE PAURA A DENUNCIARE 
Se voi foste vittima di uno “strozzino da strada”, probabilmente per liberarvi dal cappio che ogni giorno si stringe attorno al vostro collo, arrivereste al punto di rivolgervi alla Pubblica Autorità e denunciare quanto accaduto. A questo proposito ho il dovere di dirvi che, laddove lo facciate nei confronti di una banca, esiste una forma che oscura la Vostra denuncia, affinchè nessun altro la possa verificare e possa fare altrettanto, per “difendere” il sistema economico. In realtà si torna sempre al punto di partenza: si difende esclusivamente il sistema della casta. Allora, anche in questo caso, non esitate a contattarci: esiste un form sul nostro sito proprio per questo, e noi vi seguiremo passo passo, perché il nostro obiettivo è uno solo: ristabilire la nostra sovranità per garantire il futuro ai nostri figli. E per farlo, non abbiamo avuto paura a presentare una proposta di legge popolare in Cassazione per la creazione di un Istituto Bancario Italiano che potesse nazionalizzare alcune banche e tramite loro usufruire del denaro prestato a tassi quasi nulli dalla BCE, per riversarli sull’economia reale, nel pieno rispetto del trattato di Lisbona: quello che ha fatto la Germania per anni, tanto per fare un esempio. E gli idioti dicono che bara. No, utilizza intelligentemente gli strumenti a disposizione.


8. COINVOLGETE IL PIU’ POSSIBILE I CITTADINI
Sembrerà una frase da Baci Perugina, ma mai come ora, l’unione fa la forza. Se lo spettro da combattere sono le banche speculative, più saranno le azioni congiunte maggiori saranno i risultati.


9. NON ASCOLTATE LE SCUSE DELLE BANCHE
Spesso e volentieri, anche durante l’intervista fatta da “La Gabbia” ad un direttore di una banca che ha usurato la mia azienda per oltre 250.000 €, lo stesso, citato in giudizio per usura, ha avuto il coraggio di dire che la banca non pratica usura. Motivo? Quante sentenze sentite contro le banche a questo riguardo? A parte che basta googleggiare un po’ per verificare come le sentenze sono sempre maggiori e sempre più pesanti, in Italia vige una sorta di eccessivo garantismo nei confronti delle banche, che impone una trattativa stragiudiziale prima di un ricorso in giudizio. Pertanto la banca, magari indagata, pur di non rischiare di avere una sentenza contro, e si sa, è difficile argomentare contro calcoli meramente matematici, sostanzialmente patteggia prima di giungere a sentenza. Quindi tutto quello che vi dicono, fa esclusivamente parte del pacchetto “intimidazione” che sanno vendere così bene, ma il patteggiamento ammette la commistione di un reato, non certo l’innocenza.


10. NE AVETE IL DIRITTO, RIPRENDETEVI I VOSTRI SOLDI E POI ABBIATE IL CORAGGIO DI DENUNCIARE PENALMENTE LE BANCHE
In fase di patteggiamento, la banca solitamente fa sottoscrivere un cosiddetto “patto di segretezza”, che impone al soggetto risarcito di non divulgare la notizia. Ebbene, il nostro ordinamento penale, al contrario, in caso di ammissione di colpa su un reato gravissimo come l’usura penale, dispone che ogni patto di segretezza è nullo. Pertanto, dopo aver preso il risarcimento e sottoscritto quanto richiesto dalla banca, ovviamente alla presenza di un legale che noi vi forniremo, potete decidere di procedere penalmente verso la banca stessa. Questo comporta due fattori fondamentali. Il primo: la banca patteggiando ammette la propria colpa, quindi la causa, nonostante le lungaggini giuridiche italiane, è già sostanzialmente vinta, e questo vi consente di chiedere anche un danno. Il secondo fattore, fondamentale, è che con un rinvio a giudizio di una banca per usura penale avete diritto all’accesso del fondo statale anti-usura: questo comporta che per 300 giorni siete esonerati dal pagamento di qualsiasi cosa, che siano tasse, equitalia, fornitori, clienti, TUTTO. Non solo. Lo Stato vi da la possibilità di accedere  a finanziamenti praticamente a tasso zero che vi possano permettere di rientrare in una situazione di vita economica decente (i tassi vengono addebitati alle banche citate). In aggiunta, in alcune regioni sono addirittura previsti degli elargimenti una tantum non rimborsabili, a fondo perduto, proprio per aiutare aziende e privati in difficoltà.

Ho cercato di essere il meno tecnica possibile, per potervi trasmettere due aspetti.

Il primo: quello che state passando voi, l’ho vissuto anch’io, e se sono qua è perché ho una missione da compiere. Ora l’ho capito. Non uccidetevi più, ammazziamo il sistema.

Il secondo: non fatevi intimorire, da nulla e da nessuno.Ci proveranno, eccome se lo faranno.

Lunedi scorso ho ricevuto una busta consegnata a mano, messa direttamente nella mia cassetta delle lettere, contenente un proiettile simile a quello di un’arma di ordinanza.

Da mercoledi subisco attacchi, insulti, calunnie, minacce verso di me e la mia famiglia su internet.

Ebbene, non posso nascondere a caldo di aver avuto paura, perché inutile dirlo, sono una persona decisamente esposta.

Ma a bocce ferme, ho compreso il vero significato: sto colpendo i poteri forti, e se continuo, con il supporto di chi ha il coraggio di uscire dall’anonimato e denunciare, supportato da me e da tutto il Partito Movimento Base Italia, sono certa che questi “onnipotenti” ed “onnipresenti” stanno avendo paura. 
E’ la strada giusta. Non fermiamoci. Non fermatemi, ma siatemi vicino. 

 

 

N.B. VERSIONE INTEGRALE DELL’ARTICOLO APPARSO OGGI 08 AGOSTO SUL SITO DI INFORMAZIONE L’ANTIDIPLOMATICO A QUESTO LINK http://www.lantidiplomatico.it/dettnews.php?idx=6&pg=8611

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