USURA: dal 2001 le banche non potevano non sapere per questa circolare ABI INTROVABILE IN RETE. Fatela circolare.

USURA: DAL 2001 LE BANCHE SAPEVANO.

Quella che pubblico è una circolare dell’Abi, Associazione Bancaria Italiana, datata 3 aprile 2001, dove viene riconosciuto il valore della legge anti-usura e si consiglia a tutti gli associati, OVVERO TUTTE LE BANCHE, i metodi per adeguarsi rientrando nella legge.

Il paradigma “non potevano non sapere” è dimostrato, nero su bianco.

Le banche, fin dal lontano 2001, sapevano che stavano violando la legge applicando tassi usurai. Abi infatti riconosce tutto quello che specifica la legge, ovvero il computo di ogni onere dell’accesso al credito, per il calcolo del superamento tasso soglia, ma si spinge oltre, specificando (cosa che ripeto da anni) che ai sensi del riformato art. 644 del codice penale “è del tutto irrilevante la circostanza che detto tasso superi il limite di cui al tasso soglia al momento in cui gli interessi sono corrisposti.”

In questo breve video (che trovate a cliccando su questo link) è spiegato bene il tutto e dove stanno cercando di opporsi le banche, evidentemente perchè non hanno altro a cui attaccarsi.

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L’importanza della perizia econometrica in un contenzioso bancario.

 

Voglio affrontare questo discorso perchè mi rendo sempre più conto che il mercato della perizia econometrica, strumento necessario per dimostrare le proprie ragioni in un contenzioso bancario, sta diventando sempre più metodo speculativo di persone senza scrupoli, comprese alcune Associazioni Consumatori, che chiedono cifre folli per poi consegnare un documento completamente inidoneo a sostenere la tesi di usura.

Parto da un dato di fatto fondamentale: l‘unica perizia ASSEVERATA, ovvero giurata, che ha un valore in un giudizio in Tribunale, è quella perfezionata dal CTU, ovvero il Tecnico nominato dal Giudice, che giura davanti al medesimo di compiere il proprio lavoro nell’ottemperanza delle normative previste per il calcolo dell’usura, ovvero la sentenza 350/2013 della Cassazione, la legge 108/96 e la sentenza della Corte d’Appello di Venezia nr. 342/2013. (per poterle leggere nella loro completezza potete andare sulla mia pagina facebook nella sezione note)

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Appurato: Equitalia applica usura

 

Sono sempre maggiori le richieste che mi arrivano di verifica delle rateizzazioni concesse ad Equitalia a contribuenti MOROSI E NON EVASORI.

Ebbene, il 99,5% del periziato (oltre un migliaio) dimostra che Equitalia, utilizzando un piano di ammortamento alla francese, esplicitamente vietato dalla normativa italiana, nelle sue rateizzazioni nasconde un importo di interessi che supera di gran lunga la soglia dell’usura ex legge 108/96.

Innanzitutto è bene fare alcune precisazioni, tutti gli oneri accessori che vengono corrisposti ad Equitalia, sono in realtà emolumenti destinati agli Enti impositori (INPS, Agenzia delle Entrate etc.), mentre Equitalia recupera esclusivamente il proprio aggio senza aumenti di nessun genere, neanche in caso di dilazioni di pagamento.

E’ vero però che Equitalia ha optato arbitrariamente, anche per l’applicazione del piano di ammortamento alla Francese che consiste nel fatto che le rate previste sono costanti e gli interessi vengono calcolati sul capitale residuo.

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