Il buio totale.

Il buio totale.

Due giorni fa ho letto di un ennesimo suicidio, ma questo mi ha toccato molto da vicino, non perchè conoscessi la persona in questione, ma per il lavoro che faceva: il mio.

Ucciso perchè non poteva far fronte ad una scadenza di diecimila euro: le banche gli avevano tolto i fidi, i clienti non comprendevano e diventavano aggressivi, calunniatori, minacciosi.

E’ stato un rivivere tutto quello che ho passato io in quattro anni, che ben pochi hanno compreso, forse nessuno.

I direttori di banca ti trattano come un delinquente, tu non dormi, non mangi, non vedi soluzioni e non capisci perchè da un giorno all’altro debba capitare questo.

Cerchi in ogni modo di mettere una pezza, di fronte a quelle vessazioni dai tutto quello che hai, sempre più spaventata, sempre più sola. Persino le assicurazioni certosinamente messe da parte, mese dopo mese, anno dopo anno, non per te, ma per la salute di tua figlia, che ora non puoi più curare.

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La depressione: il male oscuro

La depressione: quanti la sottovalutano, quanti evitano di parlarne credendo in questo modo di affrontarla; ma il male oscuro si vince solo se lo si affronta vis a vis, senza vergonarsi di nulla.

Quando arriva, ti travolge e ti porta nel baratro con una forza tale che neppure te ne accorgi, e non sai dove aggrapparti per riuscire ad evitare una caduta che ti porta sempre più in basso.

Io l’ho vissuta, mi ha devastata, ad un certo punto ho avuto la forza di guardarla in faccia, ed oggi sono qua, rinata dalle mie ceneri, con una nuova consapevolezza per dire: io ci sono.

Durante la mia malattia, ho avuto persone, che poi ho scoperto mi hanno usato, che fingevano di consigliarmi di non parlarne per il mio bene; persone, anche di famiglia, che, forse per paura o perchè non sapevano come comportarsi, urlavano in continuazione, arrivando persino agli insulti; persone che mi evitavano, perchè vedevano la sofferenza in un fisico che stava cambiando, quasi sparendo, e forse pensavano di poterne venire infettati.

Questi atteggiamenti aumentano la sofferenza, perchè si pensa che nessuno capisca quello che stai passando, fino ad arrivare  a pensare all’inutilità della tua vita.

Oggi lo voglio urlare: NON E’ COSI’.

Nonostante una persona che attraversa una depressione cronica sia attanagliata da pensieri terribili, non riesca a mangiare, dormire, a vivere una vita tranquilla e serena, si ha solo bisogno di qualcuno che ASCOLTI SENZA GIUDICARE, CHE DIA UNA SPALLA SU CUI PIANGERE E CHE SIA CONSAPEVOLE CHE VEDRA’ USCIRE TANTE  ESPRESSIONI NEGATIVE.

Io sono l’esempio vivente che se ne può uscire, riuscendo anche ad evitare la dipendenza con i farmaci, e vi assicuro che passato il peggio, quando si cominciano a vedere scalini che ci riportano fuori dal baratro, si conquista una forza che solo un sopravvissuto che ha saputo affrontare la malattia più dolorosa, perchè negata, ha.

Certo, è un percorso in salita, anzi, spesso si sale uno scalino e subito dopo se ne scendono due, ma io ho trovato un mio metodo: tutt’ora ho momenti di pianto, pazienza, li accolgo come uno sfogo. Ho capito chi mi è veramente Amico e chi al contrario no. Ho ricominciato ad uscire, a camminare all’aria aperta, a muovermi e ad aprirmi al mondo.

Delusioni tante, dolore anche, ma ho scoperto che la vera forza è dentro di ciascuno di noi e che nessuno ci potrà mai amare quanto noi stessi.

Voglio che questo articolo sia un inno alla vita, da parte di chi ha sfiorato la morte e dopo anni ora è riuscita a trovare un equilibrio che mi rende invincibile, senza venir meno ai miei principi o scendere a compromessi.

Qualsiasi cosa abbiate bisogno, anche solo di piangere mentre qualcuno che capisce vi ascolta, non esistate a contattarmi: so quello che si passa, quanto si soffre, quanto ci si sente soli ed incompresi. Io vi comprendo.

Dedicato a tutti coloro che stanno lottando contro la depressione: da oggi avete un’alleata in più. Coraggio e non perdete mai la speranza, dal tunnel si esce.

Ed infine, non vergognatevi di nulla: chi non comprende, chi sfotte, chi urla, chi usa, LORO si devono vergognare, non noi.

Questo è dedicato a voi, con tutto l’affetto possibile, se io ci sto riuscendo, figuratevi Voi cosa potete fare!

La depressione colpisce a caso: si tratta di una malattia, non di uno stato d’animo.
Tahar Ben Jelloun, L’albergo dei poveri, 1997 – 

Chi non ha sofferto, non sa niente: non conosce né il bene né il male, non conosce gli uomini, non conosce sé stesso. François de Salignac de La Mothe-Fénelon, Le avventure di Télémaque, 1699 – 

Questa è dedicata a tutti coloro che mi hanno capito…

Famigliari, amiche, amici…

Tutti coloro che hanno avuto il coraggio di comprendere quello contro cui sto combattendo, anche se non si vede, anche se non è ancora sconfitto, e soprattutto hanno avuto la forza di starmi vicino in vari modi.

Non pensiate mai di non fare abbastanza in situazioni come la mia, basta un ciao sincero per darti una mano.

Questo è il mio modo per dirvi GRAZIE.

E credetemi, vincerò io.

Vi voglio bene.

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