Casa all’asta: salviamola

Come evitare che la casa, oggetto di pignoramento immobiliare, venga venduta all’asta, nonostante sia stata già avanzata un’offerta di acquisto”: potrebbe intitolarsi così il film tratto da una interessante sentenza di questa mattina dalla Cassazione (Cass. sent. n. 8020/16 del 2.03.2016) , una pronuncia che suggerisce, senza troppi giri di parole, come non farsi espropriare la casa dai creditori.

Ma prima di spiegarvi la trama della pellicola, sono preliminari alcune informazioni per così dire “tecniche”.

La vendita all’asta

Quando si procede alla vendita dell’immobile pignorato con incanto, chiunque è ammesso a fare offerte, ad eccezione del debitore. La giurisprudenza ritiene, quindi, che a partecipare possa essere anche il coniuge del soggetto pignorato, nonostante sia con questi in comunione di beni. Così, per esempio, la moglie potrebbe acquistare la casa del marito messa all’asta. Lo stesso potrebbe fare un figlio, un altro parente o un socio in affari.

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Pignoramento: come chiuderlo per infruttuosità dell’espropriazione forzata.

 

Il pignoramento della casa.

Spesso ricevo domande di questo tipo: ho subito una procedura esecutiva per un immobile di mia proprietà, messo in vendita senza incanto; dopo alcune udienze, il magistrato ha ridotto il prezzo richiesto del 50%. Posso chiedere la chiusura della procedura perché infruttuosa?

La risposta è si.

La norma che introduce la possibilità di dichiarare la chiusura anticipata della procedura esecutiva avente ad oggetto un bene immobile per “infruttuoso esito[1] costituisce una importante novità introdotta dal legislatore, in quanto per la prima volta si interviene al fine di arginare le lungaggini di quei giudizi che inevitabilmente ledono i diritti del debitore esecutato.

L’obiettivo di questo nuovo articolo inserito nelle disposizioni attuative al codice di procedura civile è appunto quello di introdurre un limite di “ragionevolezza” alla durata dell’espropriazione forzata quando risulti evidente che le possibilità di realizzo della stessa si siano ridotte in maniera significativa.

Per procedere ad una chiusura anticipata della procedura è necessario che si accerti la circostanza che i creditori non potranno avere un soddisfacimento adeguato delle proprie pretese da valutarsi sulla base dei seguenti indici:

costi per la prosecuzione della procedura;

possibilità di riuscita della vendita del bene;

– valore stimato di realizzo. 

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E’ questa la collaborazione UMANA E FRATERNA con cui vi fate grandi????

 

Qualche mese fa lanciai un appello sulla mia pagina di Facebook per una persona che aveva perso il posto di lavoro, con una famiglia da mantenere, che stava rischiando di perdere anche la casa.

L’assurdità è che persino il Prefetto riconobbe che questa persona fosse soggetta ad usura e diede l’autorizzazione per inserirla nel Fondo Anti Usura.

Questo avrebbe dovuto sospendere la questione dell’asta della casa, e  consentire a questa persona che aveva subito un’usura pesantissima e riconosciuta di poter vedere riconosciuti i propri diritti.

Ma il Prefetto e la Commissione hanno tempi molto più lunghi dei Tribunali d’Esecuzione Asta, pertanto lanciai un appello per una persona disperata, che HA IL DIRITTO AL PUBBLICO PATROCINIO, che sta vedendo sparire sotto gli occhi un tetto dove stare con i suoi figli.

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