Bancomat e carte di credito: cosa cambia

Dal 9 dicembre, commissioni più basse per gli esercenti, ma quanto costerà ai consumatori il canone annuale per bancomat e carte di credito?
Dal 9 dicembre, commissioni più basse per gli esercenti, ma quanto costerà ai consumatori il canone annuale per bancomat e carte di credito?

Bancomat e carte di credito, il grande giorno è arrivato.

A partire da oggi, 9 dicembre 2015, sarà legge anche in Italia la normativa europea che impone il tetto unico alle commissioni interbancarie.

Si applicherà ai circuiti Visa, Mastercard e PagoBancomat mentre saranno escluse sia American Express che Diners.

La novità si inserisce in un contesto animato dal dibattito sull’opportunità di rendere utilizzabile la moneta elettronica anche per piccoli pagamenti.

Sono stati stabiliti limiti per l’utilizzo della carta di credito e per il bancomat.

Nel primo caso non si può superare la percentuale del 0,3% del valore dell’operazione, nel secondo quella dello 0,2%.

Sembrerebbe finalmente un passo avanti per le spese sostenute dai commercianti, che si trovano addebitate percenutali che vanno dallo 0,80% in su per l’utilizzo del bancomat e per la carta di credito si parte dall’1,75%.

Aggiunti a tutte le spese bancarie che comunque sono obbligatorie, poichè i pubblici esercenti, con l’incentivazione dell’utilizzo della moneta elettronica, sono costretti ad essere attrezzati per incassare pagamenti tramite questi strumenti (anche se sempre più spesso  si vedono negozi dove si trova scritto che per spese inferiori a 50€ non vengono accettati pagamenti elettronici), fanno una cifra non indifferente: i veri soci sempre remunerati di ogni attività sono banche e fisco.

Ma siamo sicuri che è davvero un passo avanti per incentivare l’economia?

Facciamo qualche conto.

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Problemi tecnici con lo sportello bancomat: la banca requisisce la vostra tessera per mesi!

Va bene, sarò sfigata e capitano tutte a me.

Fatto sta che ieri intorno alle 13 mi fermo ad uno sportello bancomat di BancaIntesa per fare un prelievo.

Inserisco la mia tessera e attendo con pazienza che mi venga richiesto di inserire il codice. Passano i secondi e non succede nulla, sembra tutto bloccato. Fino a che a video esce la scritta: “problema di collegamento per intervento operatore interno”.

Fa niente, mi dico. Immagino che lo sportello mi restituisca la mia tessera e che io la debba reinserire di nuovo. Invece no.

Trascorso circa un minuto, ritorna operativo lo sportello e con esso la richiesta di inserire la tessera.

PECCATO CHE LA MIA FOSSE GIA’ INSERITA.

Sono perplessa. Mi guardo attorno e noto due cose.

La prima è che lo sportello è praticamente tappezzato di avvisi che spiegano come la filiale, in caso di tessere trattenute, restituisce solo quelle di BancaIntesa mentre le altre le spedirà in tempi successivi alle banche di competenza. Suona il primo campanello d’allarme: ho quasi quarant’anni, mi capita spesso di fare prelievi bancomat, non ho mai visto avvisi di questo tipo e per di più così ripetuti. Evidentemente anche il fatto di ritiro tessere è frequente. Sbagliano tutti i codici oppure è l’operatore interno che interviene senza sincerarsi se ci sia qualcuno che sta accedendo al servizio?

La seconda è che la filiale ieri chiudeva in anticipo causa festività. Ecco perchè alle 13 necessitavano di fare una chiusura contabile che comprendesse anche lo sportello bancomat.

Inizio ad innervosirmi, mio marito con me mi consiglia di bussare delicatamente e chiedere aiuto, del resto è evidente che la mia tessera è stata trattenuta solo perchè loro hanno resettato il terminale. (Ho abbastanza esperienza di banche per poter affermare una cosa del genere).

Seguo il consiglio di mio marito. Mi trovo di fronte un’impiegata scocciatissima, che scoprirò in seguito essere proprio la responsabile del reset del terminale. Le spiego l’accaduto e le chiedo gentilmente di poter riavere la mia tessera, non fosse altro che venerdi sono in viaggio con mia figlia e preferisco non portare troppi contanti con me.

La signora, sempre più scocciata, probabilmente perchè già voleva essere fuori dall’ufficio, mi risponde: la tessera è nostra?

No, rispondo io.

La signora mi volta le spalle e mi dice: non me ne frega niente allora, spediremo la sua tessera secondo i nostri tempi.

Quanto????

Anche più di un mese, e probabilmente le torna indietro pure tagliata e quindi inutilizzabile!

Chiamo subito la mia banca, che prova ad intercedere telefonicamente con la suddetta, ma la risposta è picche, e mi prendo pure della maleducata. Fino a che in Italia le banche possono fare il bello ed il cattivo tempo, i loro impiegati si sentono autorizzati a fare lo stesso.

Riassumendo:

1. Si va a fare un prelievo, un’impiegata con fretta di andarsene resetta il sistema senza interessarsi se qualche malcapitato in quel momento ha malauguratamente inserito la sua tessera… tanto, mal che vada, la macchina elettronica la trattiene e la banca è a posto perchè invece di tinteggiare le pareti ha preferito coprirle di avvisi che tradotti significano solo: cazzi vostri.

2. Si chiede cortesemente la restituzione della carta, mostrando documenti d’identità, ma l’impiegata ti ride in faccia e ti risponde che non gliene frega nulla, che tradotto significa: cazzi tuoi

3. La tua banca si sbatte, ma riceve un diniego da BancaIntesa, che tradotto significa: cazzi tuoi

4. La tua banca, più che correttamente, ti comunica che riproverà il giorno successivo a farli ragionare; in caso contrario ti propone di annullare il bancomat in essere, tanto se BancaIntesa fa la gnorri chissà quando e come ti torna indietro, e di attivarne uno nuovo al volo. Altri 30 euro di commissioni. Riferisco a BancaIntesa che nicchia, ovvero tradotto significa: cazzi tuoi.

The end: mettila come vuoi, tu non hai sbagliato nulla, ha fatto un’operazione poco corretta la banca, ma sempre tu devi pagare.

Evviva il sistema bancario italiano!!!!!

n/a