Multe: la Cassazione dice quando sono nulle

I motivi per cui si riceve una multa possono essere vari, e a tal proposito la casistica della giurisprudenza è sempre stata molto varia circa le possibili violazioni del codice della Strada.

E’ bene ricordare però che in alcuni casi particolari è proprio la magistratura a schierarsi immediatamente dalla parte del cittadino e ad annullare la contravvenzione, una volta che lo stesso la impugna.

In uno di tali ipotesi rientra proprio il cambio di residenza di cui il PRA non ne sia venuto a conoscenza.

La Corte di cassazione con la sentenza n.7200 del 13.04.2016 ha statuito infatti che è nulla la notifica di un verbale di multa ad un vecchio indirizzo di residenza, nonostante essa sia stata ritirata dal familiare del destinatario della stessa.

(altro…)

Dirigenti dell’Agenzia delle Entrate privi di potere. Elenco completo

Sulla nullità degli atti firmati dai “falsi” dirigenti dell’Agenzia delle Entrate – ossia quelli che, per aver ottenuto tale incarico pur senza un concorso pubblico sono stati dichiarati decaduti dalla Corte Costituzionale [C. cost. sent. n. 37/2015] – l’Italia è ormai divisa a due: da un lato (le istituzioni e qualche autore) che ritengono ugualmente legittimi gli accertamenti sottoscritti sino ad oggi da tali soggetti, e dall’altro coloro che invece sostengono la nullità assoluta e insanabile non solo degli accertamenti (e, secondo alcuni, altresì dei ruoli), ma, conseguente, anche di tutte le cartelle esattoriali che Equitalia ha notificato sulla scorta di tali atti.

(altro…)

Agenzia Entrate, annullamento atti dei dirigenti falsi.

 

Contestazione della firma del dirigente decaduto: ora anche la CTP di Campobasso e di Lecce danno ragione al contribuente.

 

Non si ferma la lista dei tribunali che stanno annullando gli accertamenti fiscali firmati dai cosiddetti “falsi dirigenti” dell’Agenzia delle Entrate (quei famosi 767 decaduti di ruolo per effetto della sentenza della Consulta dello scorso mese di marzo). Dopo le CTP di Milano e di Reggio Emilia e la CTR Lombardia, ora si aggiungono anche la CTP di Campobasso e quella diLecce che, proprio ieri, hanno depositato tre sentenze favorevoli al contribuente. Insomma, la millantata sicurezza dell’Orlandi, che minacciosamente aveva tentato di dissuadere gli italiani dal fare ricorso (“sono soldi buttati” aveva riferito ai giornali), sta manifestando invece il timore dello stesso Fisco di cadere sotto i colpi delle sentenze dei giudici di merito. E, come il nostro giornale aveva già anticipato proprio all’indomani della sentenza della Corte Costituzionale, si sta verificando proprio questo: gli atti firmati dai dirigenti senza pubblico concorso vengono considerati radicalmente nulli: ossia non sanabili e contestabili in qualsiasi fase e grado di giudizio, anche se i termini per presentare ricorso sono scaduti. Il vizio potrebbe peraltro essere rilevato anche dallo stesso giudice, d’ufficio, in caso di mancata eccezione della parte, stando almeno all’importante chiarimento della CTR Lombardia.

Le CTP di Campobasso e di Lecce

La sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Campobasso[1] riconosce, innanzitutto, la possibilità, per il contribuente che abbia depositato il ricorso prima della sentenza della Corte Costituzionale, di aggiungere l’eccezione relativa alla firma illegittima anche in corso di causa.

(altro…)

n/a