Riallineamento fiscale: primo passo per combattere il sistema

Come promesso ieri, e mi auguro che mi perdonerete il giorno di ritardo, ma sono state tante le situazioni da sistemare, eccomi pronta a darvi un resoconto, al momento non ancora troppo dettagliato, di quello che è successo durante l’incontro del 29 novembre.

Anche perché state pressando e non riesco a tenervi troppo fermi.

In primo luogo, debbo fare una doverosa premessa: le persone che ho avuto l’onore di incontrare e con le quali interagire, tutte nessuna esclusa, hanno una competenza e professionalità tale per cui probabilmente basterebbero loro a portare avanti il vero cambiamento distruttivo del sistema, ma servirebbe più tempo e con la collaborazione ed unione di tante persone, riusciremo a sgretolare le fondamenta in un periodo molto più breve, per intenderci, prima che arrivi la troika ad impedirci di poter agire ancora con quel briciolo di democrazia che ci appartiene.


Secondo, in questo preciso istante così tragico per tutti noi, perché che ci crediate o meno, la verità è che siamo tutti nella stessa situazione, proprio perché l’obiettivo è di tornare uno Stato Sovrano, mi trovo costretta a non rivelare i nomi dei partecipanti, non per chissà quale motivo, ma per permetterci di lavorare proficuamente.

Avete come punto di riferimento me, ma sappiate che dietro di me c’è una moltitudine di persone vere che devono avere libertà d’azione: se vi dicessi di chi sto parlando, minerei da principio tutto il programma.

Io non sono che l’ultima ruota del carro, chiunque volesse colpire me può essere certo che alle mie spalle si troverebbe un numero tale di persone UNITE, che non basterebbero tutte le forze dell’ordine a poter fermare.

Mi è stato chiesto come abbattere il sistema.

Vi faccio un esempio, cercare di visualizzarlo il più possibile.

Una casa, ed anche una casta, resta in piedi in due modi: il primo è il terrore che incute nei cittadini su conseguenze che potrebbero accadere in caso di ribellione a quanto da loro previsto (e sono tutti sistemi di manipolazione mentale, noto con grande soddisfazione che una moltitudine di cittadini si stanno risvegliando e stanno comprendendo la situazione), il secondo è quanto riesco immoralmente a togliere ad imprese e famiglie, a livello economico.

Pertanto, il sistema, che ricordo è tenuto in piedi da poche migliaia di esseri, mentre noi siamo decine di milioni, deve essere combattuto con le sue armi: dimostrare di non aver paura e non permettere di toglierci neppure più un centesimo a livello di tasse.

Prendo una citazione di una persona presente, che non nomino per i motivi sopracitati: “nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario”.

Ebbene, la verità è questa: le tasse non sono dovute.

Sapete perché?

Perché la moneta in uso sul pianeta oggi è una fiat money, ovvero creata a corso forzoso, non garantita da riserva aurea, creata per convenzione dal nulla, all’istante (fiat…) per misurare, contabilizzare e manifestare in un simbolo il valore di beni e servizi (cit. P.M.)

Questa moneta NON ESISTE, viene creata tramite transazioni elettroniche, ma fisicamente non c’è.
Il valore viene attribuito dallo Stato che la dichiara valuta ufficiale e la accetta come pagamento di debiti e tasse. E’ una fattispecie giuridica, non economica.

Vi riporto alcune frasi apparse in una pubblicazione ufficiale della Banca Centrale del Regno Unito nel marzio 2014:

“Quando una banca fa un prestito ad uno dei suoi clienti, semplicemente accredita sul conto corrente del cliente un saldo attivo maggiore. In quel momento viene creato denaro. Le riserve della Banca d’Inghilterra sono solo una registrazione elettronica dell’ammontare dovuto dalla banca centrale ad ogni singola banca. Le banche commerciali creano denaro, sotto forma di depositi in conto, per esempio a qualcuno che prende un mutuo per acquistarsi una casa, generalmente non lo fa consegnando migliaia di sterline in banconote. In realtà, gli accredita nel conto corrente un deposito uguale all’ammontare del mutuo. In quel momento viene creato nuovo denaro. Per questo motivo taluni economisti hanno fatto riferimento ai depositi bancari come “denaro sorto dalla penna”, creato da un tratto di penna del banchiere quando concede prestiti.”

Apprendiamo quindi che il denaro si può creare in qualsiasi momento, SENZA NECESSITA’ DI TASSARE I CITTADINI.

Questa è la verità.

Stiamo parlando del nulla. Siamo indebitati sulla base di niente. Solo di quanto le banche con i loro servi governi decidono di speculare e di introitare.

Il nostro codice civile, all’articolo 1325, parla esplicitamente dei requisiti affinchè un contratto possa essere dichiarato valido: accordo delle parti, forma scritta, causa e soprattutto l’oggetto.

L’oggetto del contratto è un requisito essenziale del contratto come disposto dall’art. 1325 del codice civile italiano, e la cui mancanza comporta ai sensi dell’art. 1418 la nullità dell’intero contratto.

Quali sono i requisiti che deve possedere l’oggetto del contratto, pena la sua nullità?

Il codice civile italiano all’art. 1346 stabilisce che l’oggetto deve essere:
Possibile: la possibilità è intesa sia in senso materiale che in senso giuridico. Ad esempio è impossibile giuridicamente un contratto che abbia ad oggetto un trasferimento di denaro, laddove il denaro FISICAMENTE non esiste.
Lecito: L’oggetto non dev’essere contrario a norme imperative, all’ordine pubblico ed al buon costume. L’illiceità si distingue dall’impossibilità giuridica in quanto non si traduce in un vizio strutturale ma esprime un giudizio di riprovevolezza (es.: è illecito il contratto con cui si vende droga).
Determinato o determinabile: l’oggetto, se non è determinato dall’inizio, può essere determinabile in base a criteri legali o convenzionali.

Siccome siete molto svegli, avrete già compreso che è primo punto già di per sé consentirebbe la nullità del contratto. E su questo stiamo lavorando, ma è un passo successivo.

Torniamo alla creazione del denaro: abbiamo capito che fisicamente non esiste, ma viene creato con meccanismi elettronici.

A che pro?

Niente di più semplice: permettere ad un branco maledetto di usurai, le banche per l’appunto, di imporre tasse che creano un debito, fittizio, estinguibile solo con la valuta ufficiale.

Provate ad andare a pagare Equitalia con il frutto del vostro lavoro, come una sorta di baratto. Pensate che lo accetterebbero?

Facendo i galoppini per gli usurai, i politici obbligano i cittadini a procurarsi quella moneta, indebitandosi presso le banche, che guadagnano sempre di più, ed il cerchio si chiude.

Non mi dilungo oltre, perché altrimenti scriverei un trattato, ed è già stato scritto da P.M., organizzatore di questa sorta di “carboneria” per la liberazione della nostra Italia, ma voglio che vi arrivi chiaro e forte un messaggio: IL SISTEMA SI BATTE TOGLIENDOGLI ALIMENTAZIONE.

Chiunque muore se non ha di che nutrirsi, e non servono anni, si muore per mancanza di acqua in meno di venti giorni, di cibo in meno di tre mesi.

Qual è il cibo di cui si nutre il sistema?

Le nostre tasse.

Allora, prima cosa vi rimando ad un articolo che ho scritto tempo addietro, e che dovete imparare a memoria, deve diventare il vostro mantra, perché lì dentro c’è ogni spiegazione che vi tranquillizza sul fatto che un riequilibramento fiscale, più sono i partecipanti, minore tempo richiede, e che ora che parta la macchina dello Stato, noi l’avremo già fatto crollare, QUINDI NON VI PUO’ SUCCEDERE NULLA SE NON LIBERARVI DA QUESTE CATENE: ma ci sono anche aspetti migliorativi, recenti sentenze hanno vietato a banche ed equitalia il pignoramento della prima casa, e ad equitalia l’obbligo di dimostrare, prima di aver intrapreso un qualsiasi tipo di azione coercitiva, un incontro con il contribuente per trovare un accordo che sia favorevole ad entrambe le parti.

Vi ricordo inoltre che nel caso abbiate in corso una rateizzazione con equitalia, il 99% dei piani di ammortamento alla francese, tra l’altro vietati in Italia, nascondono una quantità di interessi tali per cui vengono perpetrati illeciti civili e penali in atti pubblici, reato gravissimo.

E non servono avvocati, né commissioni tributarie, né ricorsi al tar: tutti e tre vi spennano per ottenere ben poco. C’è un bellissimo istituto che si chiama AUTOTUTELA, che vi permette di difendervi GRATUITAMENTE da questi strozzini, pensate che persino ci sono i moduli scaricabili sia dal sito delle agenzie delle entrate che da equitalia…

Primo passo quindi: IO SMETTO DI PAGARE.

Non siete soli, siamo in tantissimi, interi Paesi hanno già aderito.

Certo, mi direte, e chi è dipendente come può partecipare?

Risposta semplice e veloce: avete idea del numero di tasse di cui siamo oberati che non c’entrano nulla con il prelievo alla fonte sulla busta paga? No?

Vi faccio un breve elenco:
– Imu
– Tasi
– Tarsu
– Bollo auto
– Canone Rai
– Pedaggi autostradali
– Multe
– Imposta sui tabacchi
– Accise benzina
– Imposta sul lotto e su varie lotterie
– Imposta sul maltempo
– Tassa una tantum per l’entrata in Europa MAI restituita come invece la legge delega prevedeva
– Per le imprese Irap, Ires
– Per le ditte individuali contributi fissi inps
– Oneri di urbanizzazione
– Tassa di occupazione del suolo pubblico
– Imposta sulla pubblicità
– Tassa sul possesso dei cani
– IPT sull’immatricolazione o sul trapasso di vetture
– Tasse sulle RCA
– Imposte di bollo
– Imposte per registrazione contratti d’affitto e di lavoro
– Tassa sul porto d’armi
– Tasse scolastiche ed universitarie
– Tassa di concessione governativa sui telefonini
– Tassa di soggiorno per il turista
– Se si fa un incidente bisogna pagare per avere una copia del rapporto della Polizia
– Siae
– A Milano la tassa sull’area C
– La tassa sull’ombra, e sfido chiunque a dire che sa di pagarla, io l’ho saputo oggi grazie alla segnalazione di D.E.

Mi fermo, ma potrei continuare all’infinito, in Italia esistono oltre un centinaio di balzelli fiscali che tutti crediamo di dover pagare ma non è così.

Certo, decidere di aderire ad un riallineamento fiscale può comportare dei sacrifici: al posto di comprare sigarette già confezionate, si prende tabacco e cartina e ci si fa le sigarette da soli, NON si paga circa l’80% del balzello che va al monopolio. Prendere i mezzi pubblici al posto di muoversi con la macchina è meno comodo, ma se si tiene conto che dalle accise, dati Istat alla mano, lo Stato incassa un patrimonio ci si può seriamente pensare.

Non si tratta di chiedere di cambiare il vostro stile di vita per sempre, ma per pochi mesi.

Affamiamoli. SENZA PAURA.

Perché la tutela giuridica è stata predisposta per ogni caso, e soprattutto per il rispetto dell’art. 53 della Costituzione:

Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.
Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

A voi sembra di pagare in base alla vostra capacità contributiva e seguendo criteri di progressività, o siete consapevoli di essere derubati quotidianamente?

Vogliamo cambiare questo sistema?

Ebbene, questo è il primo passo.

Senza dimenticarci di colpire ai fianchi sempre e comunque gli usurai legalizzati: banche e fisco.

INSIEME SI VINCE.
MANGIAMO NOI E FACCIAMO MORIRE DI FAME LORO.

Non servono manifestazioni eclatanti, ma unità di Popolo. Spiace, vero, dover constatare che si sia dovuti arrivare ad un punto in cui la SOPRAVVIVENZA viene messa in serio pericolo, ma i tempi sono maturi, gli strumenti ci sono.

COOPERIAMO.

Primo step.

Assimilate questo e passeremo al secondo.

E fatemi un favore: urlate BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA.

Non avete idea della forza che sentirete, perché siamo 60 e oltre milioni di italiani che lottano per vivere.

Se volete continuare, sappiate che quanto voi pagate non vi torna in servizi, ma serve per arricchire banche e politici.

Solo questa frase dovrebbe indurvi all’azione, pacifica, ma diretta ed efficace.

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