Obama: pronti a trattare con i talebani

Barack Obama, in un’intervista al New York Times rilasciata durante un trasferimento aereo a bordo dell’Air Force One, anticipa la prossima strategia che gli Stati Uniti utilizzeranno per risolvere la questione in Afghanistan: trattare con i talebani, i più moderati, per riuscire ad isolare gli estremisti.

«Se chiedete al generale Petraeus – ha detto Obama – spiegherebbe che una parte del successo conseguito in Iraq deriva dall’aver teso la mano a persone che considereremmo degli estremisti ma che erano disposte a collaborare con noi perché ostili alle tattiche di Al Qaeda».

Quindi, l’idea è questa: in Iraq è stato aperto un canale di cooperazione diretta con i sunniti, perchè non fare lo stesso coi talebani in Afghanistan?

Il capo della Casa Bianca ha però ammesso che l’applicazione in Afghanistan della tattica irachena potrebbe non essere coronata dal medesimo successo: «La situazione in Afghanistan è, se possibile, ancora più complessa – ha sottolineato -: si tratta di una regione con minore struttura di governo con una storia di indipendenza dei clan. Clan numerosi e che a volte agiscono uno contro l’altro. Trovare il modo di riuscire sarà molto più difficile».

In effetti il punto cruciale è questo: come riuscire ad identificare i gruppi di talebani che potrebbero essere disposti ad una cooperazione?

«Potrebbero esservi delle situazioni – e sottolineo potrebbero, perché non abbiamo ancora preso alcuna decisione in merito – nelle quali potremmo trovarci ad esempio con un noto membro di Al Qaida che non esce spesso dalla clandestinità in un Paese con il quale non esiste estradizione o che non sarebbe disposto a processarlo. Dobbiamo ancora decidere come gestire uno scenario di questo tipo».

Già, Presidente Obama, non sarebbe male sapere anche cosa fareste in questo caso: per non turbare il clima di apertura e riconciliazione che volete instaurare, sareste disposti anche a lasciare libero un noto terrorista pur di non entrare in contraddittorio con i “talebani buoni”?

Sono perplessa.

L’unica cosa certa al momento è il viaggio di Obama in Turchia in aprile, dove il Presidente potrebbe avere l’occasione per mantenere la promesssa fatta in campagna elettorale di pronunciare entro i primi cento giorni alla Casa Bianca un importante discorso di politica estera da una città del mondo islamico, per migliorare le relazioni tra gli Stati Uniti e i Paesi musulmani dopo le tensioni accumulatesi negli otto anni di presidenza Bush.

Ma siamo certi che ad essere troppo aperti non si rischi di restare travolti?

Lascia un commento

0 Risposte a “Obama: pronti a trattare con i talebani”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a