Il lager che chiamiamo democrazia

Questo è l’incipit di un ebook eccezionale scritto da Renato Tonozzi, Il lager che chiamiamo democrazia:

Art. 24.
Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi

legittimi.
La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.
Sono assicurati ai non abbienti, con appositi istituti, i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giurisdizione.
La legge determina le condizioni e i modi per la riparazione degli errori
giudiziari.
Art. 27.
La responsabilità penale è personale.
L’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte. 
Art. 28.
I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.
Art. 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Art. 111.
La giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge.
Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata.
Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell’accusa e l’acquisizione di ogni altro mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo.
Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova. La colpevolezza dell’imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio da parte dell’imputato o del suo difensore.
La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell’imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita.
Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati.
Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge.
Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra. Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.
Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo
Articolo 3
Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.
Articolo 5
Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumani o degradanti.
Articolo 6
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.
Articolo 7
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad una eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.
Articolo 8
Ogni individuo ha diritto ad un’effettiva possibilità di ricorso a competenti tribunali contro atti che violino i diritti fondamentali a lui riconosciuti dalla costituzione o dalla legge.
Articolo 10
Ogni individuo ha diritto, in posizione di piena uguaglianza, ad una equa e pubblica udienza davanti ad un tribunale indipendente e imparziale, al fine della determinazione dei suoi diritti e dei suoi doveri, nonché della
fondatezza di ogni accusa penale che gli venga rivolta.
Articolo 11
Ogni individuo accusato di un reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie necessarie per la sua difesa.
Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetuato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.
Articolo 12
Nessun individuo potrà essere sottoposto ad interferenze arbitrarie nella sua vita privata, nella sua famiglia, nella sua casa, nella sua corrispondenza, né a lesione del suo onore e della sua reputazione.
Ogni individuo ha diritto ad essere tutelato dalla legge contro tali interferenze o lesioni.
Avete letto tutto attentamente?
Ebbene, quante volte nell’ultimo ventennio avete avuto la sensazione che i vostri diritti siano stati calpestati?
E’ successo a tutti, almeno una volta.
Non è una sensazione: AVETE RAGIONE, QUESTA E’ LA VERITA’.
In Italia ormai questa situazione è all’ordine del giorno: pensate alle vessazione di banche, fisco, alla mancanza di elezioni di tre anni nonostante si siano susseguiti tre premier decisi dal Presidente della Repubblica che non ha costituzionalmente questa facoltà.
Pensate agli abusi della polizia, alle manganellate contro chi manifesta liberamente il proprio dissenso, alle tasse sempre maggiori che ci hanno portato ad un livello di indigenza mai vista prima, ai decreti ingiuntivi che bloccano le pensioni degli anziani, grazie all’obbligo imposto da Mario Monti di avere l’accredito della pensione su un conto corrente, rendendola quindi pignorabile al 100%.
Sono diritti rispettati questi?
Io dico di NO.
Ma nessuno si stupisce più di nulla, tanto è considerata normalità: la normalità di uno Stato autoritario, per non dire dittatoriale, come è ormai la situazione in cui ci troviamo da tempo.
Allora, probabilmente, bisogna davvero ripartire da zero: dalla nostra Costituzione, ed imporre ai nostri governanti il suo rispetto.
Finché chi non la rispetta siede in tribunale e giudica l’operato altrui, finché chi non la rispetta ci governa, finché chi non la rispetta decide della nostra vita e dei nostri diritti, finché chi non la rispetta svende il nostro paese agli interesse delle banche e della finanza, finché chi non la rispetta ha anche il potere di decidere cosa è giusto e sbagliato, ha il potere di fare pagare le tasse, di imporre sacrifici nel nome della collettività; ebbene finché tutto ciò accadrà non si potrà più in alcun modo tornare a parlare di democrazia.
“Le forze dell’ordine creano la rete: organizzano: forniscono strumenti: armi ad energia: sostanze tossiche: gas: le forze dell’ordine scannerizzano la tua vita: i tuoi pensieri: i tuoi desideri: dove sei: cosa fai: dove andrai: dove ti fermerai a leggere o a sederti su un muro: condizionano i tuoi stati d’animo e la tua lucidità con sostanze chimiche: ti inducono compulsioni e atteggiamenti morbosi: la gente fa il resto: ti segue: ti punta addosso le armi: ti usa violenze psicologiche: ti scrive messaggi celati (tutti i giorni ne ricevo decine su Facebook ma non 
posso parlarne se non in casi particolari in cui ho dei dati per farlo): ti invia spam: pishing: commenti provocatori ai tuoi post: cerca di screditare il tuo lavoro: di convincere che ti inventi tutto: di farti avere qualche cedimento: di cadere nei lor tranelli per screditarti: di toglierti tutto. 
Tutto questo è stalking organizzato: ma dietro possono esserci ragioni precise e non i perversi progetti mondialisti delle élite economico finanziarie: nel mio caso è tutto molto più semplice: la maggior parte delle persone che si prestano non sanno di partecipare a stalking organizzato: non ne sanno niente: mia nonna non ne sa niente: mio padre non ne sa niente: la bibliotecaria e l’idraulico non ne sanno niente: pensano di fare il bene: la polizia li ha convinti che io ho commesso reati immondi per cui non ho pagato: l’ignoranza e la sete di giustizia degli imbecilli che non capiscono che si stanno dando la zappa sui piedi fa il resto: a questo serve la tolleranza zero e il populismo penale di cui ho già parlato a più riprese postando anche documenti: a perderci è la libertà di ciascuno: è la giustizia.
I veri e grandi delinquenti restano impuniti: distruggono il mondo: fanno riti satanici: uccidono bambini: stuprano bambini: uccidono centinaia di persone tutti gli anni per riti sacrificali: portano alla povertà le popolazioni: uccidono chi resiste e si oppone: causano genocidi per l’estrazione di materiali necessari a costruire smartphone e tablet: sfruttano milioni di persone per produrre ciò che consumiamo: sfruttano le risorse non loro: fanno guerre per appropriarsi di risorse non loro: usano armi chimiche: tolgono il lavoro: tolgono diritti: rubano: calpestano le costituzioni: devastano il mondo e il nostro paese: devastano l’istruzione e la scuola pubblica: illudono che una laurea ti tolga dalla miseria (in realtà creano nuovi muri invalicabili): tutelano nuove differenze di classe sempre più invalicabili dietro la presunta democratizzazione dell’istruzione e del consumo: pilotano l’informazione e le masse: devastano le coscienze: creano piccola criminalità che nasce dall’esclusione: puniscono soltanto la piccola criminalità: creano capri espiatori per sublimare la rabbia che produce la miseria e l’ingiustizia: ma hanno il potere e i mezzi per pilotare e convogliare questa rabbia cieca e questa violenza nei vicoli ciechi: il capro espiatorio (il diverso, il migrante, l’escluso; il povero; etc etc): le finte rivoluzioni (Grillo): creano tensione sociale e morbosità verso la piccola criminalità e la cronaca nera: sovvenzionano artisti per veicolare messaggi e disarmare la gente dell’arma più potente: il pensiero: la consapevolezza: devastano le economie dei paesi in difficoltà e fanno sciacallaggio di ogni genere: speculano su tutto: devastano il globo in ogni parte: fanno la guerra del clima: devastano l’ambiente: devo continuare? “
No Renato, sei stato chiarissimo.
Siamo noi a dover aprire gli occhi. Una volta per tutte. 

Se avete voglia di leggere, e ve lo consiglio vivamente, questo è il link dell’ebook gratuito scritto da Renato Tonozzi: il lager che chiamiamo democrazia.

Molti potrebberlo prenderlo per psicopatico, schizofrenico o quant’altro, soprattutto quando racconta la sua storia personale, ma è indubbio che la massa è stata soggiogata ed aggredita per anni, in vari modi, tutti difficilmente riscontrabili proprio perchè appositamente studiati per non esserlo.

E non esiste il racconto diretto di chi ha vissuto sulla sua pelle queste angherie come prova di quanto succede, senza che nessuno muova un dito.

Potete credere e divenire consapevoli della matrix in cui viviamo, oppure continuare a vivere beatamente credendo di essere nella realtà.

Libero arbitrio.

Io preferisco la consapevolezza, perchè mi rende libera e mi permette di lottare affinchè tutti i diritti degli Esseri Umani non vengano ulteriormente mortificati.

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