Tra circa tre anni la Terra potrebbe essere investita da una tempesta solare potentissima, in grado di distruggere le reti elettriche e di riportare il mondo, almeno per una ventina d’anni, all’età del Medio Evo.
Secondo quanto riporta il settimanale britannico New Scientist, un rapporto finanziato dalla Nasa e pubblicato dalla National Academy of Sciences (Nas) americana a gennaio conclude che una tempesta solare potrebbe verificarsi a breve e avere gravi conseguenze per la società umana, totalmente dipendente dall’elettricità e dalla tecnologia.
«Ci stiamo avvicinando sempre più ad un possibile disastro», ha dichiarato alla rivista britannica Daniel Baker, esperto di meteorologia spaziale dell’università del Colorado e presidente della commissione della Nas che ha redatto il rapporto.
Secondo gli scienziati, in un anno di intensa attività del Sole, come si prevede potrà essere il 2012, potrebbero avvenire violente esplosioni della corona solare e la Terra potrebbe essere investita da un’ondata particolarmente violenta di vento solare.
A contatto con la magnetosfera terrestre, il vento solare potrebbe causare una perturbazione geomagnetica tale, secondo l’esperto, da far saltare le linee elettriche.
L’ultima volta che si era verificata una tempesta solare particolarmente violenta, nel 1859, una gigante aurora boreale aveva investito la Terra fino ai Tropici.
In California, un gruppo di minatori si era svegliato pensando fosse giorno ed invece erano le due del mattino.
Ma il mondo non era ancora così industrializzato e dipendente dalla tecnologia e, a parte alcuni danni alle linee del telegrafo, le conseguenze di quella tempesta, chiamata perturbazione di Carrington, non erano state particolarmente gravi.
Oggi invece le cose andrebbero in maniera molto diversa.
Secondo il rapporto della Nasa telefoni cellulari e internet potrebbero avere problemi di collegamento, così come la radio e potrebbero esserci problemi di approvvigionamento elettrico e di acqua.
Senza elettricità le pompe di benzina non funzionerebbero così come le centrali nucleari e a carbone, e l’intero pianeta potrebbe trovarsi senza energia.
Gli esperti hanno calcolato che per far ripartire il sistema sarebbero necessari almeno una ventina d’anni
Fino a qua la notizia.
E’ collegabile con le profezie Maya che vorrebbero la fine dell’era attuale il 21 dicembre del 2012?
21 Dicembre 2012: Questa data è riferita ad una profezia che la civiltà Maya fece più di 5000 anni fa e che non ci indica quella data come termine del mondo, ma invece il punto di conclusione di un anno galattico.
I Maya hanno scoperto che, come la Terra gira intorno al Sole, tutto il sistema solare nel quale la Terra si trova gira anch’esso intorno alla galassia…..Quinid l’anno Galattico è proprio il giro completo del sistema solare intorno alla galassia che ha una durata di 25625 anni e che finisce esattamente il 21 Dicembre 2012.
Il grande ciclo di 5.125 anni del calendario Maya consiste di cinque cicli intrecciati tra loro. Il 21 Dicembre 2012 tutti questi cinque cicli ripartono, per la prima volta, da zero con la data Maya 0.0.0.0.0.
La profezia ci dice che vi saranno dei grandi cambiamenti:
— climatici per quanto riguarda il nostro pianeta,
— e spirituali tra gli esseri umani, ma il mondo dopo quella data continuerà ad esistere e a vivere.
Come al sorgere di un nuovo giorno, questa transizione ad una nuova era apparirà graduale, non improvvisa, a coloro che l’attraverseranno. Tuttavia, quando le future generazioni guarderanno indietro, il 2012 sarà visto come un punto cardine attorno al quale l’umanità avrà girato, per dirigersi verso una direzione del tutto diversa.
Molte profezie hanno indicato gli anni che conducono al Solstizio d’Inverno del 2012 saranno periodi di caos e confusione. Vecchie tematiche, represse per anni, ribolliranno in superficie richiedendo attenzione e risoluzione. Una volta che i cicli dell’antico Calendario Maya ripartiranno da zero, i vecchi schemi finiranno e la via sarà sgombra affinché nuove modalità si insedino con l’energia dei nuovi cicli.
Il 21 dicembre 2012 segna contemporaneamente anche l’esatto passaggio all’Era dell’Acquario, di 2.160 anni
La nuova coscienza fiorirà nell’Era dell’Acquario, ma è iniziata prima che quell’era stesse per nascere. La nuova coscienza si espanderà e diffonderà molto più velocemente dopo il Solstizio d’Inverno del 2012, ma ha iniziato a svilupparsi già in anticipo, nei pionieristici giorni della metà anni ’60.
Si dice che questo sia il passaggio che coincide con l’inizio di nuovi cicli, e che l’umanità verrà infusa di amore e di luce. Un sito web sul Calendario Maya riassume così questa tematica fondamentale:
“ Non c’è ragione per non fare un salto di fede e immaginare cosa ci possa essere in serbo. Potremmo avere fiducia nel fatto che per l’umanità sia giunto il momento di risvegliarsi in una vera unione con gli altri, con il cuore , e con il Cosmo.
Accettando questa unione , possiamo rivendicare il nostro diritto di nascita e diventare Cittadini Galattici. Chiaramente è questa la sfida del nostro tempo.
Tuttavia, sta arrivando puntuale l’alba del solstizio d’inverno, nel giorno in cui potremo ricordare di essere veramente Figli del Mondo”.
Gesù Coronato di Spine
Quando incontro te Gesù
Forme celestiali avanzano
Tu sai riconoscere
La Compassione
E accetti il Calice Amaro
Tu sai resistere al dolore
Con lacrime terse
Profumi le nostre anime
Tu Gesù..Vivi la tua Passione,
Aspetti di entrare
Dalla Porta del Cielo,
Aspetti con amore
dal tuo Principio alla tua Fine
“Sei l’Alfa e l’Omega”:-
“Io invece stento ancora…
a riconoscere la tua Essenza
ma tu.. già sai che ti amerò e sarò
vaso di Spine sotto la tua Croce
nel nome del TAU..
Al fratello Filippo
Hai riconosciuto
La fonte del ritorno Divino
Filippo
Nel nome dello Spirito Santo
Fratello in Cristo
Sei stato la Rivelazione del Tau
Quando alla fonte
“Una Piccola Pellegrina”
Ha pregato per te..
Lode a te Vergine della Speranza
Alfa e omega dell’Apocalisse.
Questo Inverno
Spoglia e infreddolita
Sono giunta a te Signore
Rapita da un cielo terso
E cumuli di nuvole
Non è ancora Primavera…
Si accende di luce brillante
Il sole che spazza le nuvole
Cariche di fiocchi di neve:
“Sono dentro ad un fiocco”
Rapita dal mio cuore bambino
E aspetto felice
la Tua Resurrezione.
Non posso avere il mondo nelle mie mani
Faccio parte del mondo
Ma non posso avere
Il mondo nelle mie mani;
Sono mano socchiusa
In un calice di piccole verità,
Sono creatura disincantata da vane illusione,
Sono goccia di Dio in fondo all’Oceano
E germoglio di grano alla Croce
Della tua Resurrezione Signore.
Dell’Essenza l’attimo angelico
Toni accesi di natura
Colgono dell’essenza l’attimo angelico
E presto dal cielo
Tornano nell’immaginario
attimi vibranti
Da Dio…
Non tornano sulla terra
le essenze patriarcali;
Tornamo i momenti
e loro diventano alberi ,pastori
campi di mandorli in fiore,
anime fiammanti
del nostro tempo vissuto.
Mendicante dei miei ricordi
Sono rapita dai monti
Dove la nostalgia
Ha illuminato la nebbia dei ricordi
Ed io mendicante assaporo
Il frutto del tempo passato.
Sono pugno nello stomaco..
Stormo felice di rondini:
Fuori dalla mia casa
“Mio padre che si allontana”..
Poesia.
Poesia
è amplesso
d’amore,
è attimo
di felicità.
ANIMA
Anima
sei la brina che posa
lungo la valle
di questi giardini
del fertile Basento.
Gli alberi spogli
di questo inverno.
Le luci accese
sul rosa dei monti
del primo albore.
Il bianco sorriso
che impagina i ricordi
nella luce di una candela.
La dolce visualità
di un panorama radioso
che accende d’azzurro
la tua anima,
sulla soglia del Monastero
di Santa Chiara.
MAMMA
Il tempo
è diventato
neve,
nei tuoi capelli.
I tuoi pensieri
sono diventati
tempesta,
nel tuo cuore.
Il tuo sorriso
pieghe
amare,
di incomprensione.
I tuoi occhi
nei miei,
una inquietudine
che non si spegnerà
mai.
POLVERE DI STELLE
Nel cielo vibravano
le stelle,
offuscando la notte
di un velo trasparente;
come polvere bianca
guardavo la luna,
nascosta
da nuvole di passaggio.
Fumavano le ciminiere
come code di aironi;
tanto che volevo
dissolvermi anch’io
come polvere
di stelle.
ROSE DI MAGGIO
La città profuma di smog
in questo mese di maggio.
Lungo i viali
soltanto blocchi di pietre,
cemento e orizzonti infiniti.
La lunga scia di un treno
percorre ferrovie velate
di un bianco orizzonte.
Deraglia stanco il respiro
ai confini
senza più aria da godere.
Pochi istanti per mirare
l’ Eden…
dal profumo di rose,
in questo mese di Maggio.
LE QUATTRO STAGIONE
Ho domandato all’Inverno,
che imbiancasse
di neve
questo meraviglioso
paesaggio;
forse perché non volevo
vedere pietre di ghiaccio,
trattenere il mio pianto.
Ho domandato alla Primavera
che fiorisse
per me;
forse perché non volevo
comprendere,
quanto fosse difficile germogliare
nel cuore del tuo prossimo.
Ho domandato all’Estate
soltanto cieli azzurri;
forse perché è impossibile
lottare
in un mondo
così nero e spietato.
Ho domandato all’Autunno
di trattenere l’ultima
foglia sul suo ramo;
forse perché
di tappeti variopinti
di malinconia,
ne ho vissuti
già tanti.
Ma ancora non ho ringraziato
il Creatore,
per avermi dato
il dono più grande
“che è la vita”.
GLI ANNI
Fogli sgualciti
durante un temporale,
nel vento bagnati…
Così lontani
come
volo di rondini.
Senza alcuna meta,
abbandonati
come vecchio rame.
Così nascosti
nella memoria del tempo.
Attimi fuggenti.
Potesse il tempo
lustrarmi la mente,
come il cielo
ricalca la mia confusa
moralità.
Potesse spazzare
il vento ciò che il cuore
mi detta.
Tutta la mia vita
diverrebbe
come tempeste
di diamanti
nel mare aperto
della mia acquisita
certezza
dell’attimo fuggente.
Sei…
La malinconia
di una statua
in una nicchia
di rocce.
La porta socchiusa
di una vecchia casa,
nel cuore che muore
sui gradini erbosi.
Le mura prive
di fondamenta
di un grande edificio.
La pioggia che batte
sui tetti in rovina.
Lo sguardo spento
di un vecchio
sulla soglia
della lunga strada.
E, certamente vorresti
essere
quella rosa
che riuscirà
a fiorire
con un po’ di calore.
Nel mio paese.
Ho immaginato:
le case in rovina
del mio paese,
le foto ricordo
dentro al cimitero,
gli angeli sognare
nel cuore di una notte,
il pianto dei bimbi
nell’emisfero
del tormento,
la guerra spietata
portarsi via
ogni gioia
di vivere,
il tempo, che incrocia
le assurde vicende
di ogni storia.
Ma, ancora
attendo
fiorire
un lungo sorriso
nel mio cuore.
MILANO
Milano
tra la nebbia.
Milano
illuminata.
Milano
da vivere.
Milano
tra i fogli
di memorie,
come pezzi d’argento
di immagini vive.
Un tempo, io
emigrante,
schivavo i tuoi orrori
come lepre impaurita,
abituata
a un’immensa
quiete.
Poi il tempo
lievitava la mia ragione,
insieme alle tue vie
maestose.
E…come cumuli di radici,
mescolavo la mia origine
alla tua.
Natale ‘96.
Luce accese
nei vicoli sconosciuti.
Ombre umane,
dettagliati
nel desiderio
di anonimità.
Un uomo solo
non si illumina,
resta nel buio,
in penombra,
mirando
l’indifferenza
di ognuno,
nella sua
solitudine forzata…
esterrefatto…
abbracciando
le stelle
in cerca
di un contatto
pieno di calore.
Sogno.
Su un dolce pendio
poggiai i miei pensieri.
Verso sera,
senti che rotolavano giù,
senza nessuna resistenza.
Mi accorsi
che sognavo,
ed io piuma leggera,
non sentivo più
il mio corpo.
Un giorno d’autunno.
Fuori, le nuvole
sembrano lupi
che il vento
carezza con violenza,
con scariche di fragorosa
elettricità.
Non molto distante,
un’ombra
rimane a mirarti,
perduta nella sua confusa
moralità,
in un mare di pensieri.
Il mio cuore.
Il mio cuore,
ha bisogno
di spazi aperti…
lontani,
con la faccia umida di rugiada
verso la terrazza del mare.
Il mio cuore ha bisogno di prati,
di fiori odorosi
fioriti sotto le montagne aperte.
Il mio cuore
ha bisogno
di verità
nascoste da lunghi
silenzi, forse veri
e profondi.
Ma i giorni trascorrono
sbattendomi in faccia
questi viali apatici
di questo chiuso paese,
lasciando emigrare
il mio cuore
verso città conosciute.
Sapore di libertà.
Ti porto via libertà,
come i miei giorni
trascorsi al buio
in un cesto colmo di farfalle.
In un giorno grigio,
tra la fitta nebbia,
sto inebriandomi
con un volante
tra le mie mani;
asciugando
le mie arse lacrime.
Qui, sotto questa fitta pioggia,
a lenire il mio dolore
con immagini sognanti.
Non c’é più tempo
che mi lega a te
mia perduta libertà.
In questo istante
davanti a me,
compare un indimenticabile
arcobaleno.
Ho deciso,
vi libero mie tristi
farfalle…
come i giorni
della mia perduta libertà.
Molto bello e stimolante.
Bravo, bravissimo!!!