Ecco come Monte Paschi di Siena tratta i suoi dipendenti

Monte Paschi di Siena.

Faccio una doverosa premessa: la mia fonte è interna alla banca in questione, è parte lesa e tutelerò la sua privacy in ogni modo possibile.

Ma questa vicenda, della quale nessuno parla, è davvero vergognosa e merita di avere il giusto eco, quindi vi prego di divulgarla il più possibile.

Accade che un numero pesantissimo di dipendenti MPS sia stato esternalizzato, in parole povere cacciato, dalla banca per probabili ma ingiustificati esuberi, e siano passati, senza alcun tipo di comunicazione, in forza alla società Fruendo Srl.

Disgusto, rabbia e stupore. Questi sono solo alcuni dei sentimenti (quelli narrabili) che attraversano il dipendente medio della società Fruendo s.r.l. Tali sentimenti non scaturiscono da fasi lunari avverse o da bioritmi sballati, bensì da ciò che si apprende all’indomani dell’esternalizzazione da Banca Monte dei Paschi di Siena S.P.A. in favore della Fruendo s.r.l.

La sensazione di profonda nausea e rabbia incontenibile stavolta non è rivolta all’azienda attrice di una cessione violenta, inopportuna e deludente. Questa volta, più di altre, il destinatario di tutto è ilsindacato (minuscolo voluto). Quel sindacato, il più forte dei bancari insieme ai soliti di corollario e che hanno deciso la nostra sorte, sta sventolando l’accordo di esternalizzazione dei lavoratori di BNL BNP Paribas in favore della NewCo “Business partner Italia”. Un grande successo per il lavoratori bancari ceduti, non c’è che dire!

I lavoratori di BNL hanno, fortunatamente ottenuto, la tutela dei posti di lavoro!! Qualcuno potrebbe pensare che un comportamento tale sia insito in un’organizzazione sindacale, niente affatto! Con noi ex Banca Monte dei Paschi di Siena si sono utilizzati altri metodi ed altre tutele, o meglio, più che di tutele possiamo parlare di un aggiornamento al ribasso, di una regressione professionale e lavorativa, di un’evidente accollo di incertezza nel futuro.

Ma vediamo punto per punto l’accordo BNL BNP Paribas per i 2000 lavoratori coinvolti: il mantenimento del Contratto del credito e ampie garanzie di reingresso in BNL in caso di future tensioni occupazionali derivanti da “crisi aziendale, trasformazione dell’attività, rilevanti processi di riorganizzazioni e/o ristrutturazione, comprese ulteriori cessioni di ramo d’azienda nonché in caso di perdita di controllo della NewCo da parte di BNL”.
Il mantenimento di tutte le previsioni contrattuali di secondo livello attualmente in vigore in BNL, dai percorsi professionali, agli inquadramenti, alla cassa sanitaria e alla previdenza integrativa.

L’attivazione di forme di solidarietà generazionale.

I dipendenti sia di BNL sia della NewCo a cui mancano massimo 2 anni alla maturazione dei requisiti pensionistici potranno volontariamente presentare domanda di part time, che le aziende si impegnano ad accettare. I lavoratori riceveranno una retribuzione commisurata alle ore lavorate, ma le aziende si impegnano ad effettuare: un versamento integrativo per le ore non lavorate pari ai contributi previdenziali, affinché non ci siano penalizzazioni sull’importo della futura pensione; un ulteriore versamento al Fondo Pensioni BNL, al fine di mantenere inalterato la cifra complessiva versata sulla previdenza complementare.

TUTTO CHIARO? Un capolavoro di tutele e diritti nonchè una dimostrazione di rispetto per il lavoratori bancari del Gruppo BNP Paribas.

Allora perché i dipendenti della Banca Monte dei Paschi di Siena non hanno avuto un accordo simile? Perché sono stati così maltrattati ed ignorati? Perché questi cosiddetti sindacati non hanno difeso i diritti dei lavoratori di Banca MPS adesso in Fruendo? Eppure le sigle sindacali coincidono nell’accordo MPS e l’accordo BNP Paribas. Si diceva, poco più di un anno fa, che oramai la strada intrapresa in ambito bancario da MPS era segnata anche per le altre Banche, BALLE BALLE BALLE!!!

I dipendenti di Fruendo s.r.l. tali tutele se le sognano. Quando era stata chiesta la sola lettera di garanzia al reintegro in caso di crisi del cessionario è stato risposto “picche” e addirittura qualcuno si è azzardato a dichiarare l’illegittimità di una tale eventuale lettera. Ma cosa ne sanno questi signori di come si vive una situazione simile. Lavoratori che, dopo anni di studio e sacrificio, hanno visto regredire a tradimento la loro posizione lavorativa.

Qualcuno ancora oggi dichiara che la garanzia per i dipendenti Fruendo da parte di MPS è insita nella commessa di 18 anni, tralasciando il fatto che molti lavoratori hanno davanti a se una vita lavorativa anche di 30 anni!

Non possiamo quindi che esprimere, ancora una volta, un disprezzo indefinibile per un comportamento ignobile e spregevole da parte delle sigle sindacali firmatarie dell’accordo di esternalizzazione di una parte di dipendenti di Banca MPS. Il danno perpetrato a 1066 onesti lavoratori, anche in virtù di tali vicende, non può che prendere anche la via legale per ricostituire i diritti persi e chiamare ai danni queste organizzazioni che hanno utilizzato le deleghe a tradimento e contro mandato.

L’auspicio è che si prenda coscienza una buona volta della situazione reale. Politica e specialmente magistratura devono prendere in carico il futuro di oltre mille famiglie precarizzate e deluse, famiglie che da Nord a Sud sono accomunate dallo stesso trattamento (Abbiate Grasso, Firenze, Lecce, Mantova, Roma, Padova e Siena), e lo si faccia prima dell’irreparabile…

Disgusto, rabbia e stupore. Questi sono solo alcuni dei sentimenti (quelli narrabili) che attraversano il dipendente medio della società Fruendo s.r.l. Tali sentimenti non scaturiscono da fasi lunari avverse o da bioritmi sballati, bensì da ciò che si apprende all’indomani dell’esternalizzazione da Banca Monte dei Paschi di Siena S.P.A. in favore della Fruendo s.r.l.

La sensazione di profonda nausea e rabbia incontenibile stavolta non è rivolta all’azienda attrice di una cessione violenta, inopportuna e deludente. Questa volta, più di altre, il destinatario di tutto è ilsindacato (minuscolo voluto). Quel sindacato, il più forte dei bancari insieme ai soliti di corollario e che hanno deciso la nostra sorte, sta sventolando l’accordo di esternalizzazione dei lavoratori di BNL BNP Paribas in favore della NewCo “Business partner Italia”. Un grande successo per il lavoratori bancari ceduti, non c’è che dire!

I lavoratori di BNL hanno, fortunatamente ottenuto, la tutela dei posti di lavoro!! Qualcuno potrebbe pensare che un comportamento tale sia insito in un’organizzazione sindacale, niente affatto! Con noi ex Banca Monte dei Paschi di Siena si sono utilizzati altri metodi ed altre tutele, o meglio, più che di tutele possiamo parlare di un aggiornamento al ribasso, di una regressione professionale e lavorativa, di un’evidente accollo di incertezza nel futuro.

Alcuni dei lavoratori per i quali il giudice del tribunale di Siena ha deciso in reintegro in Mps, erano stati esternalizzati con l’operazione di cessione dei servizi di back office a Fruendo, hanno presentato anche un esposto alla procura della Repubblica di Siena.

Lo dice il loro legale, l’avvocato Luigi De Mossi, che conferma di averlo depositato già da tempo: “vogliamo capire se dietro a tutta quest’operazione per i lavoratori ci sia stato anche un danno”.

De Mossi, così come l’avvocato Domenico Cirillo, legale di un altro gruppo di lavoratori, spiega che il giudice ha accolto la tesi difensiva “perchè la giurisprudenza dice che è vietata la cessione di un ramo di azienda, pena la nullità, se quel ramo è stato costruito per essere ceduto e non sia preesistente”.

Secondo l’avvocato Cirillo, però, la sentenza del giudice senese vale solo per i ricorrenti, “cioè per quei lavoratori che avevano impugnato il trasferimento entro 60 giorni, come stabilito dal Collegato lavoro del 2010″.

La sentenza del giudice, aggiunge l’avvocato Cirillo, lascerebbe però aperta un’altra strada a quanti all’epoca non avevano contrastato la decisione dell’azienda: “potrebbero avere uno spiraglio – spiega l’avvocato Cirillo – puntando su una causa per ‘interposizione fittizia di manodopera’.

E mi sembra sia chiaro che è Banca Mps a dare il lavoro a loro.

Vedremo”. Intanto i lavoratori che ieri hanno vinto in primo grado (dal Monte dei Paschi e da Fruendo, e neppure dai loro legali, arrivano commenti ufficiali, ma probabilmente presenteranno appello) continueranno a lavorare nell’azienda dove sono stati trasferiti il primo gennaio 2014 “in attesa che venga trovata una soluzione. In questo momento possono considerarsi lavoratori di Mps ‘prestati’ a Fruendo” conclude Cirillo.

 

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