Dove finiscono i fondi neri delle banche?

Ho già parlato di come le banche falsificano il loro bilancio in questo articolo semplicemente iscrivendo in bilancio poste attive nel passivo, in questo modo diminuendo il totale imponibile ed evadendo pesantemente le tasse.

Aggiungendo carne al fuoco, qualche tempo fa parlai dello scandalo Lux-leaks, con il quale le banche, grazie alla loro struttura di scatole cinesi, riuscivano completamente ad eludere le tasse, dichiarando utili in Lussemburgo, sottoposti ad una tassazione del 3% solo se non sono rendite finanziarie, altrimenti completamente esenti. Un bell’affare che interessa le maggiori aziende a livello mondiale, approvato mentre Junker, si, lo stesso della Commissione Europea, era Primo Ministro del Lussemburgo. Stranamente, dopo lo scalpore di un paio di giorni, tutto è stato insabbiato.

Ma oggi vorrei ragionare insieme su un aspetto davvero inquietante del sistema bancario internazionale, che ci ha messo, nostro malgrado, nella condizione di schiavitù monetaria in balia di pochi finanzieri senza scrupoli.

Marco Saba, autore di diversi libri, studioso del sistema monetario e bancario, eccezionale Personalità dell’universo economico italiano che ha il coraggio di denunciare i malefatti delle banche, carriera accademica, di studi e pubblicazioni assolutamente notevole, si è reso partecipe di un intervento magitrale durante l’ultima assemblea di Unicredit, che vi prego non solo di vedere, ma di assimilare come vostro, perchè è la VERITA’:

Avete capito bene: 500 miliardi di euro di utile non dichiarati da Unicredit, che addirittura ha presentato un bilancio in perdita! Danno erariale per 150 miliardi: questa è evasione, ben conosciuta dagli enti governativi.

Se avete guardato con attenzione il video, vi sarete accorti della reazione del CDA, indagato dalla Procura di Trani per applicazione di usura: NULLA.

Nessuno scomponimento, come se a parlare fosse un bambino che raccontava la favola di Pinocchio.

Gentili Amici, questa è la realtà delle banche, che continuano ad arricchirsi creando sulle nostre spalle dei fondi neri. Provate voi a mettere in bilancio un credito come un debito, e gli interessi che vi procura tale credito come una perdita piuttosto che come un reddito: in quanto tempo la Guardia di Finanza vi sigilla l’azienda?

Ora, cerchiamo di capire come le banche creano questi fondi.

Partiamo dal presupposto che una banca presta ciò che non ha.

Stupiti? E’ la verità.

La banca crea denaro tramite transazioni computerizzate, senza in realtà possedere l’oggetto del contratto.

Non andiamo per tecnicismi, a me interessa che tutti comprendano senza dover chiedere aiuto ad un venditore porta a porta della Treccani.

Sostanzialmente un contratto per essere valido deve rispondere ad alcuni requisiti, previsti dal Codice Civile: l’accordo tra le parti, la causa, l’oggetto e la forma.

Questo significa, per fare un esempio pratico, che quando andate a stipulare un contratto di mutuo, il contratto è legalmente valido solo se l’oggetto, ovvero il denaro prestato, è materializzato di fronte a voi, non accreditato tramite un giroconto bancario. 

Entriamo più nello specifico.

Il codice civile italiano all’art. 1346 stabilisce che l’oggetto deve essere:

  • Possibile: la possibilità è intesa sia in senso materiale che in senso giuridico. Ad esempio è impossibile giuridicamente un contratto che abbia ad oggetto la vendita di un bene demaniale, o di un immobile abusivo.
  • Lecito: è illecito ad esempio il contratto che abbia come oggetto la prestazione di un’attività di un pubblico ufficiale che l’ufficiale stesso avrebbe il dovere di compiere in virtù del suo ufficio.
  • Determinato o determinabile: è sufficiente che il contratto contenga già i criteri che consentiranno la determinazione al più tardi al momento dell’esecuzione (es. ti vendo del grano il cui prezzo sarà determinato dal prezzo del grano alla borsa merci di New York alla stessa data della scadenza dell’obbligazione per la consegna). La determinazione dell’oggetto può anche essere affidata ad un terzo.

In sostanza, tornando all’esempio del mutuo, l’oggetto del contratto è un prestito di denaro, che è materiale, non giuridico. Pertanto il denaro creato con movimenti computerizzati NON è materiale.

Un passettino ancora.

Le banche devono possedere una riserva frazionaria. Cos’è? E’ la percentuale dei depositi bancari che la banca è obbligata a tenere sotto forma di contanti per legge e che non può erogare come impieghi. In Italia la riserva frazionaria obbligatoria è del 2%.

Esempio concreto: se la riserva è il 2%, ogni 100 euro di depositi la banca deve tenere 2 euro in attività liquide o facilmente liquidabili, mentre può prestare i restanti 98 euro.

In realtà, dato che è “il prestito a creare il deposito”, la banca commerciale presta subito € 10.000, senza avere nessuna copertura al momento dell’erogazione. Successivamente l’istituto dovrà preoccuparsi di collocare € 100 nelle riserve presso la Banca Centrale a copertura del deposito creato (dal nulla).

Pertanto, per la banca, in realtà la riserva frazionaria è un moltiplicatore monetario, perchè le consente di creare denaro dal nulla, e di riaverlo indietro concretamente. Non male, eh?

A questo punto però la banca dovrebbe dichiarare dei redditi altissimi, come ha fatto notare Marco Saba, e pagarne tasse e dividendi. Ed invece, stranamente, la maggior parte dei bilanci delle banche mostrano perdite.

Allora dove finiscono tutti i rientri degli impieghi, premesso che la banca possedeva solo il 2% dell’erogato, ed il resto l’ha creato cliccando su una tastiera?

Nel triangolo delle Bermuda.

No, non è uno scherzo. Viene chiamato così in gergo l’insieme di tre società site in paradisi fiscali dove finiscono tramite vari passaggi i ricavi miliardari delle banche: Clearstream, Euroclear e Swift.

Come spiega benissimo Marco Saba in questo video:

Quindi, le banche creano fondi neri, li mandano in paradisi fiscali e fanno sparire ogni anno 1.000 miliardi di redditi NON TASSATI.

Questo è il giro del fumo.

Ora, io mi chiedo.

E’ mai possibile che la Corte dei Conti non richieda indagini e non condanni le banche per danno erariale?

Perchè, diciamola tutta. Non solo le banche sono i peggiori strozzini esistenti, ma anche i maggiori evasori. Noi poveracci abbiamo Equitalia alle calcagne in stile gestapo magari per una multa non pagata, le banche commerciali fanno quello che vogliono, rubano, evadono, truffano, e non esiste un solo organo istituzionale od un solo politico che chieda un’interpellanza parlamentare???

Fino a qualche anno fa, Beppe Grillo ha denunciato il fenomeno del signoraggio, ovvero in soldoni quanto una banca guadagna emettendo dal nulla denaro. Appena arrivato in Parlamento, silenzio totale.

Grazie a persone come Marco Saba si ha una corretta informazione.

SERVIREBBE PERO’ CHE NE SEGUISSE UN’INDAGINE PENALE ED ERARIALE, CON CONSEGUENTE CONDANNA.

E’ ORA CHE ANCHE I BANCHIERI PIANGANO.

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

n/a