Dipendenti statali ladri che finiscono sempre ufficiosamente amnistiati.

So che quello che sto per scrivere mi attirerà le inimicizie di tanti dipendenti statali. Ma non dovrebbe essere così, perchè quando si lavora con onestà ci si dovrebbe arrabbiare, anzi incazzare pesantemente, con coloro che approfittano della propria posizione per avere accesso ai denari pubblici e farli sparire.

Il primo articolo che ho letto stamani sul Corsera mi ha fatto schifo, non certo per come è scritto, ma per il suo contenuto:

5.000 dipendenti statali che fingevano di essere indigenti per non pagare asili e rette per la mensa.

Una vergogna per chi questa situazione di miseria la sta vivendo realmente, con dolore, avendo figli da crescere, rinunciando magari anche a cure mediche necessarie perchè non hanno la possibilità economica per affrontarle.

Ed in tutto questo, abbiamo un Presidente del Consiglio che spende un milione di Euro per assumere un consulente per l’ennesima spending review. Continuate a fingere di non sapere dove ci sono gli sprechi, a pararvi le spalle tra di voi, a dare 200.000 € all’anno al Vostro parrucchiere parlamentare. Ma sappiate tutti che la lobotizzazione del Popolo Italiano sta finendo.

CON QUESTO ESEMPIO, VISTO CHE L’OCCASIONE FA L’UOMO LADRO, COME POTETE PRETENDERE CHE NON ESISTANO PERSONE SENZA SCRUPOLI CHE RUBANO I DENARI PUBBLICI?

La Guardia di Finanza parla chiaro: «su 8.000 controlli effettuati, sono stati trovati 2.500 soggetti che hanno indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate come l’accesso in corsia preferenziale ad asili nido ed altri servizi per l’infanzia, la riduzione del costo delle mense scolastiche, i “buoni libro” per studenti e le borse di studio, i servizi socio sanitari domiciliari, le agevolazioni per i servizi di pubblica utilità, quali luce o gas. Sono state accertate frodi al sistema previdenziale ed assistenziale per oltre 77 milioni di euro. Le principali truffe hanno riguardato la corresponsione del cosiddetto “assegno sociale” a favore di cittadini extracomunitari fittiziamente residenti, l’indennità per falsi invalidi, le misure di sostegno alla disoccupazione per falsi braccianti agricoli ed il pagamento di pensione a soggetti deceduti». 

Ma non finisce qua: falsi consulenti, appalti truccati, il saccheggio ai fondi della Sanità che non sono controllati.

Ebbene, si arriva in un anno, solo di quanto fino ad ora accertato, alla cifra immensa rubata allo Stato e quindi ai cittadini di tre miliardi di euro, che avrebbero evitato aumento iva e seconda rata imu.

E non ci si deve incazzare?

Se i dipendenti pubblici ONESTI, e ce ne sono grazie a Dio, avessero il coraggio di denunciare questi DELINQUENTI, si riducerebbero non solo le truffe ai nostri danni, ma anche il peso mastodontico dei dipendenti pubblici per le casse dello Stato: MERITOCRAZIA ED ONESTA’, e saremmo un Paese all’avanguardia.

Voglio scrivere due parole a chi ha sottratto denari illegalmente ai cittadini che non riescono più a vivere: GUARDATI LA MATTINA DAVANTI ALLO SPECCHIO, PEZZO DI STRONZO, E PENSA CHE MAGARI PER COLPA TUA UN BAMBINO NON AVRA’ UN PRANZO DECENTE, UN ANZIANO DOVRA’ ANDARE A CERCARE TRA GLI SCARTI DEI MERCATINI PER TROVARE QUALCOSA DA MANGIARE, O PEGGIO, CI SARA’ QUALCUNO CHE SI SUICIDA PERCHE’ NON HA PIU’ SPERANZA. ANCHE SE LO STATO NON TI PUNIRA’ MAI, LA TUA COSCIENZA LO FARA’ E SARA’ COLPA TUA. LADRO.

E’ ora non solo di uscire dall’Euro, ma anche di uscire dal servilismo dei posti pubblici offerti come voto di scambio, perchè queste sono le ignobili conseguenze.

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2 Risposte a “Dipendenti statali ladri che finiscono sempre ufficiosamente amnistiati.”

  1. Nel tentativo di rimetterlo in sesto, e anche in conseguenza delle nuove regole sugli investimenti degli enti previdenziali, sono stati istituiti due fondi immobiliari. Il che ha scombinato i piani di vendita di alcuni stabili di proprietà della Siae a condizioni favorevolissime: minimo anticipo e dilazioni di pagamento quarantennali. Parliamo degli immobili a destinazione residenziale occupati fra l’altro dai dipendenti della Società degli autori ed editori. Che hanno una caratteristica comune: su 37 affittuari, 34 sono sindacalisti. Fra di loro figura anche il contabile dello stesso Fondo pensioni. Si tratta di Roberto Belli, responsabile della Slc-Cgil nonché fratello di una dipendente attualmente in servizio e di una ex dipendente Siae (rispettivamente Antonella e Patrizia Belli), destinatario di una recentissima e sorprendente contestazione disciplinare. Il 13 giugno la direzione generale gli ha spedito una lettera dove si dice che una verifica condotta dalla Ria&partners, la società di revisione del bilancio del Fondo, ha fatto saltare fuori alcuni bonifici per un totale di 30 mila euro che insieme ad alcuni assegni e versamenti, c’è scritto, «non risultano autorizzati e non trovano riscontro nelle registrazioni contabili». Denaro, dicono i documenti bancari, trasferito dal conto Bancoposta del Fondo stesso ai conti correnti bancari personali di Belli e della sua compagna. Inevitabile, adesso, la richiesta di spiegazioni convincenti.

  2. Sono d’accordo con l’articolo (anche se sono statale) ma credo vadano fatte delle precisazioni:

    – intanto cambierei il titolo perchè si capisce un’altra cosa rispetto al contenuto, senz’altro condivisibile

    – le considerazioni sui danni che vengono (giustamente) imputati agli statali ladri andrebbero applicate pari pari agli evasori fiscali senza i quali si potrebbero attuare misure di welfare che oggi non sono più fornite, e si potrebbe anche ridurre il carico fiscale a tutti

    Il problema non sono gli “statali”, il problema sono i ladri (ce ne sono anche di non statali) e quelli che non si fanno carico dei doveri che hanno tutti i cittadini responsabili (evasori ed elusori fiscali).

    Un altro grosso problema origine di molti guai, poi, sono gli imbecilli, quando finiscono in posti di responsabilità… ma questa è un’altra storia.

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