Da donna, sono contraria alla Festa della Donna… ma per chi ci tiene, auguri!

Quante donne sanno perchè è nata la celebrazione dell’8 marzo?

Ho idea che la maggior parte creda che questa giornata serva solo per uscire con il proprio gruppo di amiche represse, per mangiare una pizza, ubriacarsi ed andare alla ricerca dell’uomo perfetto, che si presenti possibilmente in perizoma ghepardato disposto a prostrarsi ai loro desideri più maiali.

Vien da pensare che in realtà non sia la festa delle donne, ma dei mariti, che, almeno per una serata, riescono a levarsi dalle palle le paturnie delle mogli, con un punto a favore in più: le signore rientrano normalmente soddisfatte perchè convinte di aver fatto chissà che, e per qualche tempo evitano di pretendere il rispetto dei doveri coniugali.

Fossi uno uomo sposato con una 50enne in menopausa che passa ogni momento utile della giornata ad escogitare nuovi ed imprevedibili modi per massacrarti le pelotas, organizzerei una raccolta firme a livello globale affinchè ci sia una festa della donna almeno una volta al mese.

Del resto, c’è da chiedersi che c’avranno mai da festeggiare: pretendere il riconoscimento della festa della donna significa autorizzare il menefreghismo per i restanti 364 giorni dell’anno.

Per non parlare poi della mimosa.

No, dico, ma sono l’unica sulla faccia della terra che non la sopporta? Ha un odore talmente forte che in tempo zero mi arriva un’emicrania che solo gli scleri di mia madre possono riuscire a fare peggio.

E se te la regalano, devi pure fingere di essere contenta e piazzartela in casa nella speranza che appassisca in fretta per potertene liberare ma no, scopri a discapito della tua testa che la mimosa è peggio di un sempreverde: non muore mai. Ho provato a tentare la carta della disperazione, infilzandola in un pezzo di gorgonzola scaduto da oltre un mese, è persino diventata più rigogliosa.

Mie care signore, ma finiamola di aggrapparci con le unghie e con i denti a questi contentini che gli uomini ci danno, giusto per tenerci buone.

Chi se ne frega dell’anniversario di matrimonio, di san valentino o della festa della donna. Impegniamoci a non ridurre il nostro riconoscimento solo alle “feste comandate”, ma pretendiamolo nel quotidiano, senza pensare che sia dovuto perchè donne, ma con l’idea di guadagnarcelo con le nostre capacità, un po’ come fanno gli uomini.

E soprattutto, smettiamola di fare figure barbine la sera del famigerato 8 marzo, perchè finiamo per rendere ridicole tutte le donne, altro che balle.

Lo scorso anno, senza rendermi neppure conto di che giorno fosse, approfittando della inusuale decisione della piccola di casa di stare a dormire dai nonni, io e mio marito eravamo usciti a cena.

Ammetto, sono fortunata: la mia dolce metà è davvero uno che ha il suo perchè, un gran bel fiò, tanto per specificare.

Però non mi sono mai sentita tanto imbarazzata come quella sera: il ristorante non era stile “Gigi il troione”, era qualcosa famigliare ma di gusto. Abbiamo varcato la porta e ci siamo trovati di fronte solo a tavoli di donne, per lo più over 50, che si prendevano la libertà di palpeggiare il culo ai camerieri, per l’occasione vestiti come Cristiano Malgioglio in desabiè,  e guardavano mio marito con occhio davvero famelico.

Mi aspettavo da un momento all’altro che qualcuna gli chiedesse di improvvisare uno strip-tease modello Trezzano sul Naviglio Dream Man, allungando una moneta di 50 centesimi da mettergli nelle mutande.

Non ce ne siamo andati solo perchè avevamo una fame boia e, visto l’andazzo, abbiamo realizzato che sarebbe stato lo stesso ovunque. Però gli sguardi assatanati e le risate sguaiate, fatte a bocca piena per di più, ci hanno “gradevolmente” accompagnati per tutta la cena.

Una domanda: ma ci siete o ci fate? Davvero non vi rendete conto del livello che si raggiunge, in picchiata verso il basso e simpatiche come una palata di letame sui piedi senza scarpe?

E’ una tristezza allucinante vedere signore che si vestono come quindicenni in calore, truccate e agghindate come se stessero andando a festeggiare il capodanno a Las Vegas in compagnia di Gina Lollobrigida, strizzate in completi intimi che mostrano evidenti segni di strizzamento di ciccia, armi improprie pronte a farti molto male se gli passi vicino nel caso in cui gli elastici non reggano e diventino delle fionde.

Alla festa della donna NON è tutto permesso.

L’8 marzo dovrebbe al limite essere un giorno di celebrazione per le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, non della dimostrazione di quanto le donne sono frustrate.

Vogliamo festeggiare? Benissimo.

Senza sbragare, magari si ha maggiore credibilità.

In ogni  caso, per chi ci tiene in particolar modo, AUGURI.

Io ne faccio volentieri a meno, non amo festeggiare un giorno che a mio modesto parere sottolinea solo come la differenza tra uomo e donna esista tuttora, e non a livello fisico: ci fosse realmente parità, non ci sarebbe nessun 8 marzo.

Ma ridiamoci sopra, questo è Gip, una Iena… e la sua inimitabile classifica delle cose da NON dire per abbordare una donna:

Ecco la stessa classifica aggiornata al 2009:

P.S. per mio marito, se passi da qua, ricordati che regalarmi la mimosa mi offre sul piatto d’argento la scusa per darti due di picche a causa di un reale mal di testa 😉

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0 Risposte a “Da donna, sono contraria alla Festa della Donna… ma per chi ci tiene, auguri!”

  1. Grazie Giuseppe per il tuo commento e per le tue bellissime riflessioni sul vero significato di questa giornata 🙂

  2. Forse sei un pò troppo severa nei nostri confronti…non penso che tutti gli uomini siano come quei balordi che hai descritto.
    Anche io trovo che certe feste forzate siano una autentica fesseria , ma al tempo stesso penso che comunque un gesto carino , un pensiero piccolo ma veramente sentito non sia poi così da disprezzare , soprattutto se non ci si limita a fare sentire importante la Donna solo in certi giorni ,ma facendola sentire parte insostituibile e fondamentale della propria vita ogni giorno.
    Io personalmente stavolta ho optato per una piantina grassa offerta dall’ANT , gesto utile e apprezzato veramente di cuore dalla mia dolce metà.
    Ciao 😉

  3. Max, a dire il vero la mia era una polemica non tanto verso gli uomini, quanto verso i comportamenti delle donne in questa giornata.
    Posto che un pensiero fa sempre piacere, io sinceramente preferisco molto di più un gesto non in occasioni quasi forzate, ma quando meno te lo aspetti, e proprio per dimostrare che il pensiero c’è stato, ed è stato “spontaneo”, senza che ovunque ti giri ci sia una pubblicità a ricordartelo.
    E non serve molto, basta un biglietto, un bagno caldo, un bucato… insomma, niente di particolarmente dispendioso o consumistico, ma qualcosa di assolutamente personale, pensato proprio per chi lo riceve.

    P.s. ma la pianta grassa non puzza come la mimosa 😉

    Ciao carissimo, auguri alla Tua Dolce Metà 🙂

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