Caro Monti, perchè vuoi depenalizzare l’abuso di diritto?

Nell’assordante silenzio degli organi di stampa si scopre che il Governo Monti ha inserito nel Disegno di Legge Delega Fiscale una norma che depenalizza l’abuso di diritto.

E fa ancora più ribrezzo se si pensa che a questa decisione è seguita la conferenza stampa in cui Monti si è scagliato senza grandi sconti di termini verso i contribuenti che si stanno organizzando per non versare l’Imu.

In aggiunta, esattamente come l’esenzione dell’Imu per le fondazioni bancarie, la depenalizzazione dell’abuso di diritto risulterebbe essere un vantaggio principalmente per le banche.

Negli ultimi anni l’Agenzia delle Entrate ha condotto una serie di controlli che hanno portato a verificare come gli istituti bancari effettuassero operazioni finanziarie fittizie che non hanno ragioni economiche ma servono solo a pagare meno tasse.

Elusione fiscale. E’ un’evasione mascherata: si tratta di un comportamento che all’apparenza rispetta le normative vigente ma in realtà ha lo scopo di aggirare la normativa fiscale per ottenere una riduzione del carico tributario. La Cassazione ha sancito che si tratta di un reato, ancor più grave in un periodo di grande crisi e di elevata tassazione come questo.

“Abuso di diritto” è un termine coniato dalla Corte di Giustizia europea e sempre più adottato dalla nostra Cassazione. Secondo quest’ultima, “il divieto di abuso del diritto si traduce in un principio generale antielusivo, il quale preclude al contribuente il conseguimento di vantaggi fiscali ottenuti mediante l’uso distorto, pur se non contrastante con alcuna specifica disposizione, di strumenti giuridici idonei ad ottenere un’agevolazione o un risparmio d’imposta, in difetto di ragioni economicamente apprezzabili che giustifichino l’operazione, diverse dalla mera aspettativa di quei benefici. Tale principio trova fondamento, in tema di tributi non armonizzati, nei principi costituzionali di capacità contributiva e di progressività dell’imposizione, e non contrasta con il principio della riserva di legge, non traducendosi nell’imposizione di obblighi patrimoniali non derivanti dalla legge stessa, bensì nel disconoscimento degli effetti abusivi di negozi posti in essere al solo scopo di eludere l’applicazione di norme fiscali. Esso comporta l’inopponibilità del negozio all’Amministrazione finanziaria, per ogni profilo di indebito vantaggio tributario che il contribuente pretenda di far discendere dall’operazione elusiva, anche diverso da quelli tipici eventualmente presi in considerazione da specifiche norme antielusive entrate in vigore in epoca successiva al compimento dell’operazione”.

In soldoni, vieni accusato di fare un’operazione in sè legale ma solo per avere uno sconto di tasse e non per uno scopo imprenditoriale e quindi ti possono contestare il tutto come forma di evasione.

Facciamo due conti molto sintetici: con l’abuso di diritto Intesa SanPaolo ha eluso un miliardo e duecentomila euro, patteggiando il pagamento di 270 milioni, Unicredit ha sottratto al fisco 750 milioni di euro, Monte dei Paschi un miliardo, la Banca Popolare di Milano “solo” 313 milioni. Se non esisterà più un reato penale, cosa fermerà le banche dall’eludere nuovamente il fisco, posto che una volta colte in castagna possono patteggiare e versare subito un decimo del dovuto?

Sia chiara una cosa: Alessandro Profumo, ex AD Unicredit e nuovo AD Monte dei Paschi rinviato a processo per elusione fiscale, passasse questa norma non verrebbe più processato, perchè il reato non sussisterebbe più. Le banche non potrebbero più essere toccate.

Non c’è che dire, questo è proprio un governo delle banche ed i parlamentari che consentono l’approvazione di tali normative non sono che i camerieri delle banche.

LIBERIAMOCI DI MONTI!

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