Antitrust e recupero credito

Tutti temono le agenzie di recupero credito, tranne l’Antitrust.

Quanti di voi sono a conoscenza del fatto che praticamente l’unanimità delle agenzie di recupero credito, e chiaramente per esse le finanziarie che hanno loro attributo l’ingrato compito, sono state pesantemente multate dall’Antitrust per svariati motivi, tutti decisamente gravi?

Io credo che se avrete la pazienza di leggere questo elenco (chiaramente non aggiornato perchè immaginerete come sia in continua evoluzione, visto il degrado degli atteggiamenti intimidatori a dir poco perpetrati da tali soggetti), bè, forse ridimensionerete anche chi vi assilla di telefonate e recuperete un po’ di calma e di capacità di raziocinio, che è proprio quello che vogliono togliervi.

A proposito di difesa dalle società di recupero crediti, vi consiglio anche la lettura di questo articolo.

Proseguiamo nel nostro discorso, in modo logico.

Se l’azione di recupero crediti fosse espletata nei termini di quanto legge prevede, perchè esistono tutte queste salatissime multe verso finanziarie e banche? Non solo. Se l’azione di concessione del credito fosse perfettamente trasparente, e quindi non dare adito a fraintendimenti che portano inevitabilmente il Cliente a cadere nelle trappole del recupero crediti, perchè esistono tante multe a riguardo?

Andiamo per ordine: eccovi un bell’elenco che non sarà esaustivo ma quanto meno indicativo della diffusione del fenomeno.

  • 02 dicembre 2008: Antitrust multa Findomestic per 250.000 € per PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA

  • 21 novembre 2012: Antitrust multa Compass per 180.000 € per PRATICA COMMERCIALE SCORRETTA

  • 06 settembre 2013: Antitrust multa Fire Spa per 300.000 € per PRATICA AGGRESSIVA

  • 27 gennaio 2015: Antitrust multa TelKom, società di recupero crediti per 320.000 € per PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE E LESIVE DEL CITTADINO

  • 26 febbraio 2015: Antitrust multa Recus S.p.A. per € 500.000 per PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE IN QUANTO AGGRESSIVE.  Le condotte si sono manifestate attraverso insistenti solleciti telefonici, continue richieste epistolari e digitali (via mail, sms), nonché visite domiciliari: e ciò anche presso terze persone, quali i vicini di casa o i parenti del debitore, in modo da esercitare un indebito condizionamento. Lo scopo era quello di indurre il debitore al pagamento di crediti non specificati nelle comunicazioni, o comunque da lui contestati anche per problemi di prescrizione, minacciando – in caso di mancato pagamento – azioni legali e altre iniziative.

  • 13 aprile 2015: dopo una prima multa di 200.000 €, Antitrust multa nuovamente GE.RI. con 84.000 €.

    Nel prvvedimento n. 25033 del 17 luglio 2014, l’Antitrust scriveva: “la società GE.RI. Gestione Rischi S.r.l. ha sollecitato il pagamento, su incarico di diversi committenti, di presunti crediti, in gran parte infondati o prescritti, anche minacciando, in caso di mancato pagamento, azioni legali o specificando che “al fine di ritentare la composizione bonaria del Vostro debito, desideriamo informarvi che abbiamo predisposto la visita di un nostro funzionario che si recherà all’indirizzo su indicato o eventualmente presso il vostro posto di lavoro”.Tale pratica è stata ritenuta aggressiva dall’Autorità, ai sensi degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del Consumo, potendo ingenerare nei consumatori destinatari il convincimento che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, fosse preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto.

    Alla luce di tali considerazioni, l’Autorità ha vietato l’ulteriore diffusione della pratica commerciale. Ma, tra i primi di settembre e fine ottobre 2014 sono giunte all’Autorità oltre 40 richieste di intervento che segnalavano la reiterazione della pratica commerciale oggetto del provvedimento. La pratica commerciale presenta il medesimo profilo di scorrettezza già accertato, quindi l’Antitrust contesta a GE.RI di aver violato la delibera e di non aver ancora implementato un sistema idoneo a superare i profili di aggressività rilevati nel provvedimento.
  • 27 aprile 2015: Antitrust multa Compass per € 100.000 per PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE LEGATE AD ASSICURAZIONI CREDITO NON MEGLIO SPECIFICATE AL CONSUMATORE

  • 12 maggio 2015: Antitrust multa Euroservice Group per 500.000 € per solleciti di pagamento insistenti e ripetuti. Visite domiciliari e strategie di contatto che creano pressione psicologica sul debitore. Pratiche insistenti che minacciano azioni legali anche per crediti non dettagliati o contestati. Uno stato di “indebito condizionamento” del consumatore: PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

  • 04 agosto 2015: Antitrust multa Carige Assicurazioni per UN MILIONE DI € per PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE IN QUANTO AGGRESSIVE

  • 09 ottobre 2015: Antitrust multa Cattolica Assicurazioni per 2 MILIONI DI €: mandava ai clienti atti di citazione che chiedevano di presentarsi davanti a un giudice di pace diverso da quello competente, esercitando così “pressione psicologica”. Obiettivo: far sì che pagassero invece che andare in giudizio (Cattolica Assicurazioni ha il 5% dell’azionariato di Banca Popolare di Vicenza ndr). PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE IN QUANTO AGGRESSIVE

Leggendo tra tutte le varie multe, mi si è aperto un mondo ALLUCINANTE.

Credevo che queste società di recupero credito si “limitassero” a telefonate minatorie, spacciandosi chi per avvocato, chi per ufficiale giudiziario, intimando a minori azioni legali, interpellando i vicini e quindi ledendo la privacy, arrivando ad un punto tale di persecuzione per cui, disperati, chi incappava in queste disgrazie cercava tutti i modi per poter pagare quanto richiesto, spesso affetto da reati di usura e quindi riconducibile alla tentata estorsione.

Ma il comune denominatore che ho trovato mi ha fatto rabbrividire, perchè qui non si tratta solo di vedere multati coloro che operano in tale modo (in quanto esistono anche persone CORRETTISSIME che fanno questa attività in modo ONESTO, io ne conosco personalmente e ce ne fossero come loro, umani, disposti a risolvere i problemi senza alcun tipo di vessazione), ma queste società devono essere DENUNCIATE E I LORO RESPONSABILI FINIRE IN GALERA.

Di cosa sto parlando?

Provo io vergogna per loro.

La pratica, che prosegue da anni, è questa:

“Per recuperare crediti si inoltra ai consumatori, per il tramite di avvocati, atti di citazione con l’indicazione fittizia della data della prima udienza, presso sedi di Giudici di Pace sistematicamente diverse da quelle territorialmente competenti e senza quasi mai procedere ad iscrivere a ruolo la causa. Su ben 4.160 di atti di citazione inoltrati solo il 3,43% riguarda citazioni instaurate presso Giudici di pace competenti e solo l’1,49% riguarda cause effettivamente iscritte a ruolo. (ndr questi dati riguardano una sola società di recupero crediti, ma io ne ho trovate almeno una decina che operano in questo modo e che agiscono in nome e per conto dei più grandi gruppi bancari italiani e delle maggiori finanziarie).

I consumatori destinatari degli atti di citazione ne sono immediatamente spaventati. A prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, e senza poter valutare la completezza e la correttezza della richiesta, i consumatori preferiscono provvedere rapidamente al pagamento dell’importo intimato, piuttosto che esporsi ad un contenzioso giudiziario. La condotta della società di recupero, in buona sostanza, è idonea a creare un grado di pressione psicologica tale da condizionare il comportamento del consumatore ed è perciò stesso stata ritenuta commercialmente scorretta e aggressiva.”

No dico, vi rendete conto di quanto ho scritto???

Queste società MANDANO FALSE CITAZIONI IN GIUDIZIO e voi TERRORIZZATI pagate a saldo e stralcio.

Invece di DENUNCIARLE.

Ebbene, sappiate che sebbene vi mettano in testa in ogni modo che siete assolutamente debitori, la realtà è tutt’altra: alzate la testa e difendetevi.

Denunciate.

E scoprirete magicamente che quando questi si accorgeranno che non vi fanno paura, inizeranno loro ad averla, perchè avranno capito che avete scoperto il loro gioco.

A voi la scelta: subire o reagire.

Avete tutte le informazioni necessarie per farlo.

E da ultimo, non dimenticate: nonostante tutte queste multe (e vi assicuro ne ho riportate poche), queste società presentano ricorsi al Tar, tutti persi, e persistono nelle loro azioni delittuose.

Perchè?

Semplice, nessuno le ferma.

Tutti a dire, eh la Giustizia dovrebbe pensarci. Ebbene, forse non vi è chiaro che la Giustizia in Italia si muove su querela di persona offesa, quindi SIETE VOI A NON FERMARLE.

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