Macron: organizza la cena contro la povertà ma non paga il conto

Macron: che sia un pirla, abbiamo già avuto modo di verificarlo in svariate occasioni.

Il rampante e presuntuoso presidente francese è in vertiginosa caduta di popolarità.

È stato eletto da poco più di un anno,ma  è già sceso ai livelli di (s)gradimento di François Hollande.

E si tratta di una vicinanza inquietante, perché è accaduto che il predecessore di Macron, per la prima volta nella storia della Quinta Repubblica francese, non s’è ricandidato per un secondo mandato presidenziale. Sarebbe un vero smacco per il giovane Emmanuel se dovesse conoscere una sorte simile tra meno di quattro anni.

Sarà forse per la sua spocchia (ricordiamo come ha trattato un giovane studente che ha avuto l’ardire di chiamarlo per nome, e lui l’ha redarguito dicendo, IO SONO IL PRESIDENTE), o per tutte le sue fallimentari imprese, ma più di otto francesi su dieci, l’84% considerano il presidente francese «arrogante»,  secondo un nuovissimo sondaggio realizzato da Odoxa-Dentsu Consultino.

Una cifra in rialzo di 8 punti rispetto allo scorso maggio. Anche gli stessi simpatizzanti di En Marche sono d’accordo, con il 66% che lo ritiene poco umile.

Ma con questa notizia ritengo che le sue quotazioni cadranno vertiginosamente.

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Luigi Marangoni: gli eroi dimenticati uccisi dalle Brigate Rosse

Luigi Marangoni, medico, ucciso dalle Br.

LUIGI MARANGONI, QUESTA E’ LA SUA STORIA.
DIMENTICATA DA TROPPI.

15/02/1981 – Milano. Via Don Gnocchi a pochi passa da San Siro. Una famiglia è a tavola. Luigi, la moglie Vanna, la figlia Francesca di 17 anni e il figlio Matteo di 15 anni. L’atmosfera è tesa. La vita di Luigi è in pericolo. Ma lui è solo un medico, perché è in pericolo?

E’ il più giovane direttore sanitario d’Italia e lavora al Policlinico di Milano.

Da quando è arrivato si è proposto di far funzionare al meglio il Policlinico.

Momenti difficili. Un centro non ancora spento dell’eversione di uno pseudo sindacalismo selvaggio.

Non sono anni tranquilli al Policlinico di Milano. A una maggioranza di infermieri preparati e lavoratori si contrappone una minoranza che soffia sul fuoco della protesta e favorisce azioni di sabotaggio.

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