Veronica Lario ha un amante, ecco il suo nome: Berlusconi sapeva da tempo…

Della serie, chi è senza peccato scagli la prima pietra…

“Veronica Lario da molto tempo ha al fianco un suo compagno. Si chiama Alberto Orlandi, ha 47 anni, è capo del servizio di sicurezza di Villa Macherio e con lui condivide progetti, interessi e vacanze. Sì, Berlusconi lo sa. Non solo, ma ha tentato di tutto per tenere ugualmente in piedi la famiglia. Ha rinunciato ad avere al suo fianco la sua donna, ha accettato che l’Italia non avesse una first lady, ha messo da parte il suo orgoglio di uomo…”. (altro…)

Terremoto in Abruzzo: molti sfollati restano in albergo pur avendo alloggi agibili. I carabinieri hanno denunciato ieri altre cinque persone

La signora Luisa veste elegante, con camicia alla moda e gioielli d’oro, ma porta modeste ciabatte. Gira tutto il giorno per i corridoi di un albergo di lusso, l’Esplanade, e fissa il mare dalla finestra. «Sa, non mi ci ritrovo proprio. Non c’è nulla da fare». E’ anziana, timida. Si presenta: «Sono sfollata». Il terremoto del 6 aprile la sorprese nel letto. Case popolari al quartiere Torrione. «Pensi, sono scappata con la camicia da notte. Mi hanno dato tutto quelli della Protezione civile. Sono tanto bravi». Due mesi in una camera, sapendo che la propria casa forse non si potrà mai più riparare, sono duri. E quindi la signora Luisa è triste. «Più per i miei figli che per me. Due hanno perso il lavoro. Facevano cornici e la ditta non riaprirà più. Chi va a comprare le cornici di questi tempi all’Aquila? Altri due hanno la casa da buttare giù e ricostruire. Che guaio…». Come lei, in questo hotel sono in settanta. Dice il direttore, Nicola Mosca: «E’ un dovere ospitarli». Il direttore è tranquillo perché aveva deciso di riservare un 20% delle stanze ai terremotati e quindi ha abbastanza letti per onorare gli altri impegni. Ma non è lo stesso in tanti altri alberghi.

Sulla costa sono ospitati 35 mila senzatetto: 9 mila in case, il resto in hotel. Un esercito di famiglie che cerca di ricostruire una quotidianità impossibile. Qualcuno ha trovato un lavoretto. I bambini sono stati iscritti a scuola.

Ma questa massa di persone comincia a sentirsi doppiamente a disagio perché tanti albergatori non vedono l’ora di recuperare le loro stanze e lo fanno capire in tanti modi.

Checché se ne dica, infatti, la Protezione civile ha una lista di attesa di altri 3000 terremotati che vorrebbero tanto mollare le tende, ma per loro qui non c’è posto. All’opposto, gli albergatori spingono perché si trovino sistemazioni alternative, che siano gli hotel in montagna oppure le case in affitto.

«E’ urgentissimo che si facciano alcuni spostamenti», spiega il presidente regionale di Federalberghi, Emilio Schirato. Tutto pur di salvare la stagione estiva. C’è da capirli. Tra ventisei giorni qui si inaugurano i Giochi del Mediterraneo, una sorta di piccola olimpiade. Sono attese delegazioni, squadre, tifosi. Sono sei anni che si lavora per questo appuntamento e c’è il rischio di mandare tutto in fumo.

Poi ci sarà il G8. Altre migliaia di persone in arrivo. E i tour operator di mezza Europa strillano, con charter e pacchetti turistici in bilico. Mille i problemi. Ci sono hotel che ospitano fino a novecento terremotati.

Per due mesi hanno fatto il tutto esaurito ed erano contenti. Per forza, volano fatture da cinque-seicentomila euro. Sono oltre trenta i milioni di euro da saldare.

Ma la Protezione civile, prima di pagare, attende l’esito dei controlli della Guardia di Finanza. E quindi, per il momento, verrà anticipato solo metà della prima fattura. Qualche albergatore è sull’orlo della bancarotta perché comunque il personale, le tasse e i fornitori vanno pagati.

Poi ci sono i furbi.

(altro…)

n/a