Billy Ballo, all'anagrafe Alessio Saro, arrestato per aver adescato e sedotto minorenne su Facebook

Si chiama Alessio Saro, ma in arte è «Billy Ballo» e «Neuron», personaggi comici apparsi in vari programmi di Mediaset e AllMusic. È stato arrestato venerdì mattina a Milano con un’accusa molto grave: violenza sessuale su una ragazzina minore di 14 anni, conosciuta su Internet tramite il social network Facebook. L’attore avrebbe approfittato del suo fascino e della sua notorietà per circuire la ragazzina e convincerla a dire bugie ai genitori, per poter fare di lei ciò che voleva. Gli agenti della Squadra Mobile di Milano lo hanno arrestato nel suo appartamento a Sesto San Giovanni (Milano), dove vive da solo.

LO STUPRO – Proprio in quell’appartamento è avvenuta anche la violenza sessuale, la notte tra il 6 e il 7 aprile scorso. La ragazzina, invaghita dell’attore, ha accettato il rapporto, ma per legge si tratta comunque di violenza sessuale , perché la minore non aveva raggiunto la cosiddetta «età del consenso» (14 anni).

«DORMO DA UN’AMICA» – In Facebook la ragazzina aveva riconosciuto, sotto lo pseudonimo «Neuron», il comico che aveva visto in televisione, noto anche come «Billy Ballo», protagonista di alcuni videoclip trasmessi dal programma di Italia1 «Mai dire martedì» e ripresi nei siti Internet. La 13enne l’aveva contattato ed era entrata in rapporto con lui, dicendogli anche la sua età: ma lui non si è fermato, anzi ha preso accordi per incontrarla. Così c’è stato il primo incontro, al quale la ragazzina è andata mentendo alla madre e raccontandole: «Vado alla festa di una mia amica e poi resto a dormire da lei». Ma invece passò la notte con l’attore, che, secondo l’accusa, ha avuto con lei un rapporto completo. In seguito i dialoghi tra i due, su Facebook, si sono fatti sempre più espliciti: gli investigatori hanno trovato chiare allusioni alla notte trascorsa insieme, tra il 6 e il 7 aprile. Lui le scriveva di tacere, di mantenere il loro segreto, e intanto continuava ad uscire con lei.

LE INDAGINI DELLA MADRE – Un giorno l’uomo è andato a prendere la ragazzina sotto casa con la sua decappottabile, ma la madre di lei li ha visti e ha telefonato alla figlia. Lui ha detto: «Sono il fratello di una sua compagna di classe, la sto accompagnando da lei», ma la madre non ci ha creduto e ha ordinato alla figlia di tornare a casa. Poi ha cominciato a investigare, scoprendo che la 13enne non aveva mai dormito a casa dell’amica. Attraverso Facebook e parlando con le amichette con cui la ragazzina si era confidata, la madre ha scoperto la relazione; una visita dal ginecologo ha rivelato anche il rapporto sessuale. La madre si è rivolta agli agenti della quarta sezione della squadra Mobile e ha denunciato il 33enne.

LE INTERCETTAZIONI – A carico di Alessio Saro vi sono anche alcune intercettazioni telefoniche e sms nei quali l’attore istruisce la ragazzina su che cosa raccontare alla madre. Saro, nelle conversazioni e negli sms intercettati, convince la ragazzina a dire agli agenti che l’ha imbrogliato, facendogli credere di avere 18 anni. Le consiglia inoltre di raccontare che, nella notte trascorsa insieme, c’era stato «un solo bacio». A quanto si è saputo, proprio poco prima di essere arrestato l’attore stava nuovamente invitando la ragazzina a uscire con lui. Nell’ordine di custodia cautelare eseguito dagli uomini della Squadra Mobile della Questura di Milano, l’arrestato è definito «persona in preda a irrefrenabili impulsi sessuali» nei confronti di «persone molto giovani e perciò solo sicuramente indifese». Nell’audizione protetta la minorenne ha difeso l’uomo, del quale è evidentemente infatuata, riferendo fatti completamente falsi e concordati con lui. Alessio Saro è stato quindi arrestato. La richiesta di arresto del pm Ada Mazzarelli e del carcere disposto dal gip Mariolina Panasiti è motivata dal pericolo di reiterazione del reato e, soprattutto, di inquinamento delle prove.

corriere.it

Risarcimenti ai terremotati: cominciano le polemiche, incongruenze sulle richieste che superano il numero dei residenti

I risarcimenti ai terremotati? “Ancora non iniziano perché c’è un problema di numeri troppo elevati: considerando chi sta in tenda, chi in albergo e chi chiede l’autonoma sistemazione, siamo oltre a 100mila persone. L’Aquila è una città di 70mila abitanti e quindi è palese che ci sia una incongruenza nei numeri. Siamo costretti, per questo motivo a effettuare un un minimo di controlli, anche se in tempi rapidi”. Lo dichiara il direttore generale del Comune dell’Aquila, Massimiliano Cordeschi, al Gr1 della Rai.

In base alle richieste di risarcimento presentate dagli abitanti, la somma mensile da destinare ai terremotati sarebbe di “4 milioni e 800mila euro al mese”. Secondo i calcoli di Cordeschi, invece, “teoricamente non si dovrebbero superare i 2 milioni e 500mila euro mensili”.

Il direttore generale del Comune aquilano garantisce che almeno il controllo anagrafico sarà attivato, ma anche che entro pochi giorni saranno avviati i primi risarcimenti: “Immaginiamo di cominciare a liquidare -annuncia- entro la fine di maggio”.

Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, difende però i suoi cittadini e smentisce, platealmente, il direttore generale del Comune, Massimiliano Cordeschi, sui dati che quest’ultimo ha diffuso stamane.  “Questi dati – afferma il sindaco – sono il frutto di conteggi assolutamente empirici, tutti da verificare e dunque inaffidabili. Gli Aquilani non sono degli imbroglioni. Le domande di contribuzione per autonoma sistemazione- dice il sindaco sono, finora, circa 11.000”.

“Il calcolo delle persone che vivono nelle tende – dice, invece, il sindaco – o che sono ospitate negli alberghi è stato in continua evoluzione in questi giorni; quindi effettuare delle sommatorie tra questi dati è stato un sistema da giudicare assolutamente approssimativo. Il Comune sta lavorando con idonei strumenti e con sistemi accorti, allo scopo di avere dei dati certi e affidabili. È giusto invece che si effettuino dei riscontri e dei controlli, perché è iniquo che il beneficio tocchi a chi non ha diritto, in quanto ciò andrebbe a discapito di coloro che, in base alle normative e alla comunicazione del Commissario per l’emergenza del sisma, merita invece tali emolumenti. E in ottemperanza alle direttive fornite dalla Protezione civile, e non appena quest’ultima metterà a disposizione i fondi relativi (che stiamo sollecitando quotidianamente e che dovrebbero essere accreditati in tempi ragionevolmente ravvicinati), i contributi saranno immediatamente pagati a chi ha fatto domanda, salvo le verifiche previste”.

Poi arriva la nota di Cordeschi in serata: ‘’I miei dati sono stati male interpretati’’.

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