Megan Fox per Elle Usa: foto e video del backstage del servizio fotografico. Il risveglio di Megan Fox per Esquire: il video

Lei è Megan Fox, una delle attrici più sexy del momento.

E’ sua la copertina di Elle Usa del numero di giugno 2009.

Queste sono delle immagini tratte dal servizio fotografico che si trova all’interno della rivista, dove è possibile anche leggere un’intervista alla protagonista di Transformers 2 che parla della sua totale attrazione verso uomini decisamente più grandi di lei.

Ecco il video del backstage del servizio fotografico:

E’ un periodo d’oro per l’attrice 22enne, tanto è vero che anche il numero di giugno di Esquire le dedica la copertina.

Ma anche qualcosa in più.

Il celebre fotografo Greg Williams per il sito Esquire.com ha pensato di girare un video con relativo servizio fotografico che ci mostra tutti i momenti intimi della star di “Transformers 2”, nelle sale dal 26 giugno. Il risveglio, la colazione, il pranzo fino alla sera. Per Megan non ci sono più segreti.

Ecco il video:

Domani 21/04/2009: 56 artisti in una canzone per aiutare la ricostruzione dell'Abruzzo, video

Da oggi alle 15.30, a un mese esatto dal giorno del terremoto che ha colpito l’Abruzzo, le radio inizieranno a trasmettere Domani 21/04/2009, la canzone nata per una istintiva e generosa iniziativa congiunta di Lorenzo Jovanotti, Mauro Pagani e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, con il supporto discografico di Caterina Caselli.

Il disco sarà invece disponibile a partire dal 15 maggio (ma è già prenotabile) e costerà solo 5 euro. Tutti gli incassi derivati dalle vendite del CD, dei file digitali e dall’incasso dei diritti d’autore per le canzoni trasmesse alla radio andranno a contribuire al progetto della ricostruzione del Conservatorio Casella e della sede del Teatro Stabile dell’Aquila.

La canzone è stata scritta da Mauro Pagani e registrata nel giro tre giorni proprio a partire dal 21 aprile citato nella data. Hanno partecipato ben 56 dei migliori artisti italiani provenienti dai generi più disparati: rock, melodico, rap.

Giorgia, Luciano Ligabue, Tiziano Ferro, Enrico Ruggeri, Gianni Morandi, Fabri Fibra, Albano Carrisi, Giusy Ferreri, Carmen Consoli, Zucchero, Franco Battiato, Manuel Agnelli, gli Elii, Gianluca Grignani, Antonello Venditti, Eugenio Finardi, Gianna Nannini, Claudio Baglioni, Elisa, Laura Pausini, Caparezza, Frankie Hi NRG, J AX – per citarne solo la metà. Brillano invece per la propria assenza De Gregori, Ramazzotti, Renato Zero, la Mannoia – ma non sappiamo abbastanza dei loro impegni o della loro vita, perciò sarebbe ingiusto giudicare.

La cosa curiosa è che ci sono più artisti che parole nella canzone.

Altro fatto insolito è che per una volta si sono messe da parte vere o presunte rivalità e gelosie e si è messo in atto un gesto di solidarietà concreta.

Gli artisti hanno fatto la loro parte usando il loro talento più prezioso e si può davvero dire che ognuno con una sola parola ci ha messo dentro un mondo.

Adesso tocca al pubblico dare il suo contributo.

Jovanotti, intervistato spiega: “Ci sarà una tracciabilità del denaro: andrà in un conto che resta congelato fino all’utilizzo. Ci auguriamo di farne tanti, di soldi, anche se una canzone non può ricostruire l’Abruzzo”.

fonte: solospettacolo

Vi racconto come le banche rovinano le micro-imprese italiane: storia di un errore di cui nessuno si assume la responsabilità. La risposta del Ministero dello Sviluppo Economico.

Oggi farò qualcosa che non amo particolarmente: parlerò di me, o meglio, di parte del mio lavoro. E di come, nonostante l’impegno, la correttezza, le garanzie e quant’altro, esiste sempre qualcosa al di fuori della tua volontà che vanifica tutti i tuoi sforzi: il sistema bancario italiano.

Ne parlo oggi perchè ho ricevuto una mail dal Consigliere per le relazioni esterne del Ministro Scajola, Gian Andrea Cerone, a seguito di una mia missiva, mandata a tanti, troppi forse, parlamentari, governo, associazioni, quotidiani e non mi ricordo neppure più a chi. Gian Andrea Cerone è l’unico che mi ha risposto, anche se a distanza di due mesi, tempo comprensibile.

Vado per ordine.

Si parla tanto di crisi economica, ma da chi è stata causata?

Qualche idea, nel mio piccolo, me la sono fatta: gli speculatori.

In Italia i peggiori si chiamano banche: fino a che hanno potuto, hanno sfruttato il monopolio del sistema creditizio, applicando tassi di interesse e spese assurde e non giustificate o giustificabili.

Mi ricordo, ad esempio, un articolo del Decreto Bersani che eliminava le spese di chiusura di un conto corrente. Ebbene, in quel periodo ho cambiato banca, chiudendone due in Banca Intesa. Per entrambi mi sono vista addebitare circa 60 euro ciascuno con la dicitura “chiusura”; a tutt’oggi, nonostante le mie richieste, non si sa per quale motivo: ovviamente non sono stati rimborsati.

Che fine facevano i nostri soldi? Semplice, seguivano linee di investimento, ma non di quelle che vengono proposte ai clienti, perchè hanno una rendita ridicola. No, le banche prendono soldi, addebitano spese, interessi e via discorrendo, e li investono guadagnandoci. Alta finanza, la chiamano.

E quando questi investimenti si traducono in perdite? Bè, è crisi economica.

Semplicistica visione, lo ammetto
, per di più appartenente ad un piccolissimo imprenditore che certo non vanta grandi conoscenze economiche o finanziarie, ma solo una discreta esperienza personale nei rapporti con le banche. La sottoscritta, per l’appunto.

Il concetto di restrizione del credito alle micro-imprese non mi ha mai toccato più di tanto, fino allo scorso anno, per la precisione a dicembre 2008.

Anno difficile, difficilissimo, specie per chi come me opera nel campo automobilistico, nell’occhio del ciclone per questa crisi. E badate bene, non fatevi influenzare dai media: trattasi di crisi di produzione, non di vendita. Tanto è vero che se oggi ordini una vettura, di qualunque marca possa essere, la aspetti e subisci ritardi di consegna. Ma non voglio entrare nel merito di questo discorso, perchè esula da quanto voglio dire oggi.

Anno duro il 2008, le aziende sono state sommerse da oneri finanziari quasi raddoppiati, nonostante i tassi di interesse siano al minimo storico. Avete mai provato a presentarvi in banca dicendo questo? La risposta è sempre quella, ma voi pagate con l’euribor a tre mesi, dovete aspettare questi tre mesi per vedere qualche miglioramento. E quando il tempo passa, allora la scusa è un’altra: è vero che i tassi sono diminuiti, ma le banche aumentano lo spread: la sostanza è che non cambia un’accidente.
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